Uno fra i massimi cultori mondiali di psicologia e psichiatria infantile, Bruno Bettelheim, descrive in questo testo una delle esperienze più affascinanti degli ultimi decenni: la costruzione di un ambiente terapeutico totale. Bettelheim ha già trattato in altri libri di questo progetto ma ora, avendo alle spalle un'esperienza concreta di quasi trent'anni alla Orthogenic School dell'Università di Chicago, esperienza costellata di successi in casi che la scienza ufficiale definiva senza speranza, egli ci dà un descrizione completa e suggestiva dei requisiti che un ambiente terapeutico deve possedere, delle doti di pazienza, di duttilità, di intelligenza e di spirito di sacrificio che si richiedono al personale, ma soprattutto del nuovo atteggiamento che è necessario adottare nei confronti dei malati: un atteggiamento che è frutto non di ipocrisia bensì della convinzione profonda che i pazienti e il personale incontrano spesso le stesse difficoltà, attraversano le stesse crisi e devono affrontare sostanzialmente lo stesso problema: quello di riorientare, ricostruire la propria personalità, reintegrarla a un livello più alto.
l libro è caratterizzato, né potrebbe essere diversamente, da un solido fondamento teorico; il progetto stesso che sta alla base del concetto di ambiente terapeutico totale è strettamente legato a una concezione genetica della formazione della personalità di ispirazione freudiana. Ma il lettore non troverà qui la terminologia tecnica che potrebbe attendersi in un'opera su questo argomento: neppure una volta compare ad esempio il vocabolo transfert. Il lettore che ha familiarità con la psicoanalisi non faticherà però a riconoscerne i concetti; gli altri li assorbiranno senza accorgersene. E tutto sembrerà così limpido, così semplice, così ovvio... come tutte le grandi scoperte dopo che sono state fatte.