Nel 1971, Thadeus Golas pubblicò negli Stati Uniti un libretto intitolato "La guida dell'uomo pigro all'illuminazione". Quasi vent'anni più tardi, Maria Caterina Cravignani si imbattè in una copia del libro che faceva mostra di sé su di una bancarella dell'usato. Letteralmente folgorata dalla profonda semplicità del testo, lo tradusse eo sottopose a Giovanni Turchi, che dopo averlo rivisto e adattato lo presenta ora al pubblico italiano per i tipi della sua casa editrice Aequilibrium. Ad oltre un quarto di secolo dalla sua comparsa, si può dire che questo breve scritto non dica niente di nuovo a chi ha navigato tra i concetti di karma, illuminazione, amore universale. Eppure esso mantiene intatto un sapore fresco, un colore rasserenante, un clima spiritualmente nutriente in poche parole, è attraversato senza alcuna solenne esplicitazione, da una pervadente fede nella possibilità che l'individuo scopra la sua natura più profonda, quella di un essere votato alla piena felicità, nonostante tute le brutture del mondo. "La via perfetta per giungere all'illuminazione è l'amore. E' lì per tutti, in ogni momento" (pag. 84). "Il peccato che più richiede di essere amato e perdonato è quell'atteggiamento mentale per il quale gli esseri umani sono peccatori" (pag. 85). "Proprio quelle persone che ora ci sembrano volgari, ignoranti, stupide, disoneste, squilibrate, quando impareremo ad amarle e ad amare tutti i sentimenti che suscitano in noi, proprio loro diventeranno il nostro biglietto per il paradiso" (pag.86) Tutto qui.
(Luigi Turinese)