In questi discorsi, pronunciati nel 1981 in Svizzera a Saanen e in Olanda ad Amsterdam, Krishnamurti paragona il condizionamento che il nostro cervello ha subito alla programmazione di un computer. L'essere umano è stato sottoposto al condizionamento della famiglia, della religione, dell'ambiente sociale e culturale in cui ha vissuto. Così ora pensa meccanicamente in base a questi programmi che sono stati impressi in lui, prigioniero nella rete di pensiero che lo avvolge. La sua personalità non è altro che il risultato di questa programmazione. Il pensiero è un processo materiale che produce continue divisioni tra gli essere umani.