Kapuściński ha conosciuto il corso impetuoso della storia come pochi altri. Dove c’erano rivoluzioni, guerre, imperi in disfacimento o movimenti in ascesa, lui c’era per vedere, documentare, raccontare. Qui – in questo testo progettato poco prima della sua scomparsa – è la storia stessa a essere direttamente in primo piano: il suo senso, il suo potere sulla vita dei singoli esseri umani, le occasioni di riscatto che pure sa offrire. E il suo impatto sul secolo che è da poco cominciato. Tornano in queste riflessioni alcuni dei luoghi che sono stati lo scenario di libri indimenticabili, come l’Africa o la Russia.
Ma emergono anche regioni del mondo che non erano state raccontate prima, come le coste americane del Pacifico e soprattutto l’America Latina, il “laboratorio del nuovo secolo” su cui Kapuściński aveva raccolto molto materiale e a cui aveva progettato di dedicare un libro che non ha fatto in tempo a realizzare.
“Questi testi mostrano Kapuściński non solo nei panni di reporter e scrittore, ma dimostrano la sua stupefacente conoscenza del destino e della cultura dei paesi che visitava (non a caso si era formato come storico). Non sono però una mera dimostrazione di erudizione. Kapuściński richiama i fatti per interpretarli, per mostrare paralleli storici e culturali, e per prevedere il futuro.” La curatrice Krystyna Stràczek nell'introduzione.