Questo volume, tradotto nel 1971 e ristampato ogni volta con grande successo, presenta una tecnica psicoterapeutica semplice, rapida, facilmente accessibile al paziente e tale da offrire al terapeuta una guida, dei criteri validi e dei sistemi di riferimento sui quali impostare il rapporto con il paziente stesso. Con l'allenamento sistematico agli esercizi di questa tecnica di autodistensione psichica e somatica è possibile smorzare, risolvere, eliminare sintomi disturbanti, mobilizzare attitudini interiori che non riuscivano a realizzarsi spontaneamente, smantellare resistenze che impedivano il ristabilirsi di equilibri funzionali alterati, trasferire dinamismi positivi negli strati più profondi della personalità, decondizionare situazioni patologiche anche da tempo stabilizzate.
Il training autogeno non è soltanto un metodo che permette di realizzare risultati terapeutici indiscutibili, ma anche un'impostazione teorica che consente il superamento di quello che Freud chiamava il "muro della biologia". Con il training autogeno il rapporto psiche-soma è colto direttamente in atto nelle sue possibili correlazioni funzionali, consentendo di individuare i punti di contatto tra il mondo dei conflitti e il soma.
"Il senso del metodo di autodistensione da concentrazione psichica del training autogeno è di risolvere in modo sempre più interiorizzato gli esercizi esattamente prescritti, di sprofondarvisi raggiungendo così per l'intero organismo una riconversione, scaturente dall'interno, che consente di rinvigorire gli elementi sani, di attenuare o di smantellare gli elementi patologici. Come chi ha imparato a leggere è 'forzato' a leggere ogni volta che vede dei segni scritti, per la persona che abbia appreso il training autogeno un atteggiamento di rilassamento diviene una seconda natura."
J.H. Schultz
Oggetto del secondo volume, pubblicato nel 1971 e giunto oggi alla sua tredicesima edizione, è la descrizione di una fenomenologia prevalentemente spontanea che si libera in conseguenza dell'acquisizione di una sempre maggior capacità di realizzare stati di completo abbandono psichico passivo. In dettaglio: esperienza del colore personale, visualizzazione di oggetti concreti, visualizzazione di concetti astratti, percezione interiore di eventi simbolici, verbalizzazione spontanea e provocata dalle "domande dell'inconscio", inserimento di formulazioni specifiche o generiche, decondizionanti o strutturanti.
Gli aspetti teorici vengono discussi ampiamente attraverso considerazioni, interpretazioni e raffronti con metodologie affini tratte dall'etnologia, con l'ipnosi e la suggestione, lo Yoga, la psicologia analitica, il rilassamento progressivo, la ginnastica e la pedagogia.