Quest'opera espone i risultati di uno studio filosofico-scientifico e antropologico sul sapere taoista. Procedendo sulla strada aperta dal fisico americano Fritjof Capra nel suo celebre Il Tao della Fisica, approda alla scoperta di un antico Sapere Assoluto dell’uomo, smarrito nella notte dei tempi.
Tale sapere collegherebbe direttamente il Tao alla Bibbia e, provando la scientificità del primo, l'Autore dimostra anche le verità della seconda. Inoltre, in questa ricerca si inseriscono perfettamente, e si sviluppano con nuovi esiti, le teorie postulate dal noto scrittore e ricercatore Graham Hancock circa un’antica civiltà cancellata dal Diluvio Universale che viene qui identificata con quella taoista. Una volta scoperto un Sapere Assoluto, tutto può venire spiegato attraverso le sue leggi.
Le verità della Bibbia, del Tao e della Cabala; la dimostrazione dell’esistenza biologica dello Spirito (che in queste nuove ricerche è indicato come il sesto elemento); il mistero di Atlantide e delleorigini della civiltà umana; persino l'esistenza degli UFO e delle porte dimensionali d’accesso ad un universo parallelo, tutto assume un nuovo senso logico. Quest'ultima teoria viene sviluppata attraverso calcoli che indicano con esattezza tre possibili varchi spazio-temporali nel nostro universo. Infine, anche l'enigma della mente umana può giovarsi di nuove risposte.
Emerge un'incredibile corrispondenza tra la concezione taoista della mente in medicina cinese e l'idea che appare dai recenti sviluppi delle neuroscienze; specialmente con i lavori di ricerca del Premio Nobel per la medicina Gerald M. Edelman. Tale analogia, associata all'identificazione delle funzioni dello spirito, conduce al superamento dell'eterno limite della filosofia occidentale: il dualismo cognitivo tra mondo fisico e mondo metafisico.