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Da una improbabile periferia londinese, il giornalista Mick Brown comincia il suo «viaggio spirituale». Vuole vederci chiaro in una serie di fenomeni curiosi: lì infatti si sarebbero verificati alcuni miracoli, sono state pronunciate singolari profezie e si è affacciato alla ribalta un sedicente Messia.
La ricerca iniziata a Londra lo spinge a Puttaparthi, sulle pendici dell’Himalaya, dove incontra zelanti seguaci di Sai Baba; quindi a Bangalore, dove conosce un bodhisattva e discute di reincarnazione con il Dalai Lama. In viaggio, poi, tra Pondicherry e Madras, Brown ripercorre le vicende dei profeti della spiritualità orientale in occidente, individuando le origini del fenomeno New Age.
Un viaggio come questo, condotto tra mille dubbi e con una buona dose di ironia, non può concludersi senza lasciare traccia, e proprio lo scettico giornalista arriverà a convincersi che «il mondo è fatto più di spirito che di materia, e quello che non si vede è più importante di quello che si vede».
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