Mettendo l'amore a capo della conoscenza, Scheler cerca di salvaguardare insieme oggetto e spontaneità, mondo e vita. In un intreccio di istanze, gli scritti qui tradotti rappresentano non un punto di arrivo ma di partenza di una vicenda, che va da Husserl ad Heidegger, e che nei suoi esiti ancora oggi ci riguarda.
I due saggi di Scheler presenti in questo volume, Fenomenologia e teoria della conoscenza (inedito del 1913) e Ordo amoris (inedito del 1914-16), hanno per oggetto rispettivamente lo svincolamento dell'esperienza fenomenologica dalla coscienza e la scoperta di una logica del vissuto nell'emozionale, altrettanto rigorosa di quella che governa l'astronomia matematica.
In un'incurvatura in senso ontologico della fenomenologia, il momento del significato è lasciato cadere, per lasciare posto al dato.
Eppure, nello stesso tempo, l'essere è nella presenza perché si viene facendo presente.