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Il libro è rivolto ai molti appassionati e studiosi della civiltà contadina e anche ai designer di oggetti perché ne spiega la forza simbolica. Il titolo prende spunto da una gabbia di vimini intrecciati, che durante l’inverno veniva usata come trappola per i passeri, i quali una volta entrati non avevano scampo e si muovevano come pazzi senza potere uscire. La tesi implicita dell’autore che attraversa tutto il libro è che la nostra società consumistica è una gabbia matta. Il volume è arricchito da numerose illustrazioni di oggetti magici della cultura contadina. Gli oggetti, descritti con ampie didascalie, fanno parte della collezione dell’autore.
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