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Il percorso degli alimenti – dalla terra, al supermercato, al piatto, al bidone della spazzatura – ci aiuta a capire come il mangiare sia divenuto un atto meccanico e inconsapevole di cui dobbiamo riappropriarci.
Coltivare un piccolo orto, far crescere erbe aromatiche sul proprio balcone, mangiare meno carne, imparare a cucinare e a produrre da sé, acquistare da produttori locali a cui possiamo stringere la mano, prestare attenzione alla riduzione dei rifiuti e degli imballaggi: gesti concreti che possono migliorare il sapore dei nostri cibi, giovare alla nostra salute fisica, rinsaldare rapporti comunitari e dare nuova vita alle economie locali.
Cosa mangia il pollo che mangi? Questo libro ricostruisce la storia del nostro cibo, spesso snaturato, contaminato, avvelenato e “addizionato” dalle esigenze commerciali dell’agroindustria e della grande distribuzione organizzata.
Giada Saint Amour di Chanazè impegnata a Firenze in un dottorato di ricerca su “L'evoluzione dei rapporti tra cibo, città e territorio”. Anima a Roma un centro di documentazione ed una scuola di cucina popolare, convinta che mangiare sia un atto agricolo, un legame con Madre Terra, e che la cucina sia un atto conviviale e creativo. Collabora inoltre con i mercati contadini “terra/Terra”, con la rete “Wwoof” di volontariato in fattorie biologiche e con il “Movimento per la decrescita felice”.
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