Trasformato dall’incontro con Lai-Kur, un mistico Sufi illuminato, Sanai diventa a sua volta vettore di quella fiamma di consapevolezza che lo aveva risvegliato e il frutto più squisito da lui donato all’umanità è il poema di cui Osho commenta altri brani salienti in queste pagine: L’Hadiqa, il Giardino Cintato della Verità.
Osho riprende il suo commento con questa affermazione: “Di nuovo, per qualche giorno, ti accompagnerai a una delle anime più grandi mai esistite. Camminerai su un suolo sacro: stai molto attento, sii presente e consapevole; sii in amore, aperto e vulnerabile, in questo caso in te può affiorare qualcosa che può diventare una trasformazione; qualcosa può essere innescato. “
Ma ricorda: non è qualcosa provocato dall’esterno, non si tratta di una dinamica causa/effetto; ecco perché è al di là di qualsiasi comprensione scientifica. Tuttavia, alla presenza del Maestro può accadere. Accade senza essere causato: è una sincronicità”. In questo caso i Maestri sono due, ne scaturisce la sensazione tangibile di una dimensione in cui si è assorbiti, nostro malgrado: un avvento che può risvegliare al nostro vero destino di esseri umani.