Un libro sulla sincronicità che mette a fuoco una delle questioni definite 'di frontiera' della conoscenza: il fatto che l'universo conosciuto si manifesta anche attraverso fenomeni che non si possono interpretare in base al principio di causa-effetto come sosteneva la fisica meccanicistica.
Dalla Sincronicità, intuizione dello psicanalista svizzero Carl Gustav Jung, allievo di Freud, si é sviluppato un ramo di conoscenza che prende in considerazione fenomeni che non possono essere classificati in base al principio di causa-effetto, e che sono anche collegabili direttamente all’esperienza personale interiore di ciascuno come le coincidenze significative.
L’evoluzione di rami della fisica così come della psicologia, della psicanalisi, dell’antropologia e della conoscenza di civiltà che hanno preso in considerazione altri aspetti della realtà, che oggi classifichiamo come ‘non locali’, ha contribuito all’interesse per questo concetto.
La sincronicità ci aiuta a interpretare la realtà in modo unitario: dentro di noi, attraverso le ‘coincidenze significative’ e gli studi sulla coscienza; ‘fuori’ di noi dove i fenomeni della fisica quantistica ed altri hanno rivelato un mondo più complesso e in cui si intrecciano soggettività ed oggettività, interiorità ed esteriorità in un continuum.