Apparsa postuma nel 1646, la Chiave delle Cose nascoste è emblematica della produzione mistico-esoterica posteliana. L’opera ha lasciato tracce incancellabili nell’evoluzione della cultura filosofica mondiale.
Frutto finale dell’eclettismo dell’Autore, intrisa di influenze ebraiche, da Zohar a Sefer Yetzirah, di cui Postel fu peraltro il primo traduttore in lingua latina, l’opera riassume quella che Rita Cugola definisce nell’interessantissima prefazione la «filosofia dell’irrazionale, vibrante di sostanziale misticismo occulto».