Il cammino che porta a Santiago di Compostela è il più celebre tra quelli su cui si snoda un pellegrinaggio e, a partire dall’XI secolo, il più frequentato da devoti e turisti. Le sue origini sprofondano in un passato remoto e misterioso. Dopo il Diluvio Universale, causa della fine di Atlantide, i sopravvissuti di quella civiltà diffusero nel mondo, e specialmente sulle coste occidentali d’Europa, il loro bagaglio di conoscenze antichissime.
La loro influenza fu decisiva per il progresso dell’uomo primitivo, che apprese non solo le tecniche di coltivazione e allevamento, ma anche l’arte del costruire: dai dolmen ai primi edifici in pietra. Per poter acquisire queste nozioni, le genti di tutta Europa si spinsero verso Ovest, seguendo percorsi tracciati con straordinaria precisione lungo i paralleli terrestri. Queste direttrici sono costellate di siti megalitici e di nomi che richiamano quelli di stelle e costellazioni.
Dal più meridionale di tali cammini, quello appunto di Santiago, scaturiscono domande inquietanti: che relazione intercorre tra l’apostolo Giacomo (che dà nome al percorso), inspiegabilmente sepolto in Galizia dopo essere morto in Terra Santa, e mastro Jacques, costruttore basco, che partecipò all’edificazione del Tempio di Gerusalemme? Perché alcuni punti lungo il cammino hanno il nome di Stella, di Via Lattea o di una costellazione? Qual è il significato dei simboli ricorrenti e ormai indecifrabili incisi sulle pietre disseminate lungo il cammino?
La ricostruzione di Charpentier, attraverso corrispondenze inattese che ci portano ben più lontano del nord della Spagna, rivela elementi sorprendenti: leggende, storie di giganti e di dèi, enigmatici frammenti linguistici provenienti dalla misteriosa lingua basca, confraternite di costruttori con i loro segni segreti… Il cammino di Santiago che tutti conosciamo nasconde, trasfigurati in senso religioso, significati diversi, accessibili solo agli iniziati.