Nell’affrontare il problema del rapporto tra attività umana e ambiente si tende a considerare quest’ultimo come una risorsa da utilizzare nell’attuazione dei programmi di produzione e consumo. La questione ambientale si pone quando diventa evidente l'esistenza di un limite ai programmi di espansione della base produttiva e dei livelli di consumo. Il superamento di questo limite è stato tentato attraverso la formulazione del concetto di sviluppo sostenibile.
A prescindere dal giudizio sulla efficacia delle metodologie adottate per giungere a valutazioni significative dell'impatto ambientale, quello che per gli autori è errato e fuorviante è l'approccio in sé. Viceversa, la teoria qui proposta è fondata sulla convinzione che l’ambiente non è un luogo amorfo, ma un sistema complesso che si mantiene tramite il funzionamento delle sue componenti in una condizione di omeostasi tale da consentire la vita al suo interno.
Tale sistema, identificabile con la biosfera, è efficacemente indicato col nome di ecosistema, di cui il sistema produttivo è un sottosistema. Se il sistema produttivo raggiunge dimensioni troppo grandi – come sta succedendo – l’ecosistema non è più in grado di mantenere il funzionamento dei suoi cicli e dunque la sua struttura attuale.