Un viaggio alla ricerca della libertà, in un luogo dove respirare l’utopia e sognare un mondo diverso.
All’alba del ’900, la colonia di Monte Verità, stanziata fra i boschi rigogliosi e le dolci colline affacciate sul Lago Maggiore, ha anticipato in modo profetico temi oggi vitali, fra ecologia dell’abitare ed ecologia dell’anima.
I suoi fondatori sono stati pionieri assoluti del vivere bio e dell’eco-friendly, della cultura vegetariana e della cura del corpo in senso naturale.
Monte Verità. Back to Nature nasce dalla mostra che il Museo Novecento di Firenze e la Fondazione Monte Verità di Ascona hanno dedicato a questa affascinante avventura, ai suoi ideali e ai tanti illustri personaggi che vi furono in diversa misura coinvolti.
Dall’anarchico Kropotkin al coreografo Rudolf von Laban, dal dadaista Hugo Ball all’architetto del Bauhaus Walter Gropius, da artisti come Jean Arp e Paul Klee allo scrittore Hermann Hesse, dalla danzatrice Mary Wigman allo psicanalista Carl Gustav Jung, molti intellettuali videro infatti in questo luogo un buen retiro sospeso nel tempo e lontano dal dramma delle guerre e dallo scontro ideologico fra capitalismo e comunismo che stava scuotendo l’Europa.
Culla di un’esistenza impostata su ritmi primigeni, Monte Verità divenne così il laboratorio di una contro-cultura alternativa al conformismo borghese e al pensiero dominante.