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Questo è il resoconto dei sette anni trascorsi da Geoffroy Delorme nella foresta di Bord-Louviers, in Normandia, insieme ai caprioli.
L'uomo, da sempre affascinato dalla vita all'aperto, tanto che sin da piccolo usciva di nascosto la notte per addentrarsi nei boschi, trascorre un'infanzia e un'adolescenza solitarie, cresciuto da genitori freddi e anaffettivi.
Dopo alcuni anni nel bosco, l'autore comincia a subire il "richiamo della foresta", sentirsi come l'animale di compagnia dei caprioli, che paiono averlo adottato.
Soffre assieme a loro per le battute di caccia, per i repentini disboscamenti di un territorio già abbastanza urbanizzato, per la durezza degli inverni; al contempo gioisce delle nuove nascite, delle amicizie, delle scoperte entusiasmanti che ogni stagione gli riserva.
Quando poi, dopo alcuni anni, proverà a rientrare nella sua casa d'infanzia per mangiare e farsi una doccia, trovando però porte e mobili sbarrati, tornerà tra gli alberi definitivamente e senza rimpianti.
Solo la debolezza fisica e il desiderio di fare qualcosa di concreto per preservare le specie che vivono nella foresta lo convinceranno, anni dopo, a riavvicinarsi agli umani.
Con una lingua diretta, toccante e priva di sovrastrutture, Geoffroy Delorme, alias l'uomo capriolo scrive la sua personale elegia alla natura, all'amore per gli animali e alla libertà della vita selvatica.
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