Tradizionalmente, il quadrato è una rappresentazione dell’universo.
Organizzare all’interno di un quadrato gli enti noti e quelli concepibili, sistemandoli in base a leggi che ne governano i rapporti, significa assumere il dominio su tutto ciò che esiste o potrebbe esistere.
È questa l’idea alla base delle figure conosciute come “quadrati magici”, che da tempi antichissimi (i primi esempi noti risalgono all’Egitto dei Faraoni) si trovano rappresentate in monumenti, siti archeologici, luoghi legati a presenze occulte, oggetti cui sono attribuiti strani poteri, talismani e – ovviamente – libri di magia e testi di difficile interpretazione fatti risalire a personaggi mitici come il re Salomone.
Nella magia dei talismani, il concetto rappresentato nel quadrato (Amore, Ricchezza, Potere, Odio, Distruzione, Morte), assume efficacia se l’operatore sa realizzare l’oggetto talismanico secondo i riti opportuni.
Nella divinazione, attraverso l’esame dei quadrati magici generati dall’estrazione casuale di lettere è possibile individuare il corso degli eventi futuri.
Tutto questo complesso di sapienze, oggi di difficile interpretazione, viene analizzato nel libro di Jorg Sabellicus, che si basa sulle documentazioni più antiche riguardanti i quadrati magici, riporta i testi più interessanti che ne trattano, riferisce gli esempi storici più documentati e descrive i rituali grazie ai quali i maghi d’un tempo esercitavano il loro dominio sul mondo visibile e invisibile.