Non esiste nella storia della letteratura mondiale una serie di racconti che, come quelli graalici, abbiano suscitato così diverse interpretazioni.
Nel libro Graal Simbolo Millenario, Leggenda, Storia, Arte, Esoterismo a cura di Giovanni Sessa, tutto questo viene portato in luce. C'è chi ha voluto vedere nel Graal una leggenda cristiana, chi l’ha fatta risalire a un’origine celtico-pagana, chi l’ha voluta frutto di una influenza indo-orientale o siriaca.
A queste ipotesi si aggiungono quelle che mettono in gioco l’alchimia, le dottrine dei catari o dei persiani. Da qui l'esigenza di individuare il senso ultimo di questo simbolo millenario.
I saggi che compaiono in questo volume discutono il simbolismo graalico da più punti di vista. Indagano gli aspetti leggendari e mitici, storici e letterari, artistici ed esoterici, inerenti la «cerca» della Sacra Coppa. Sono il frutto del lavoro di scavo filologico e teorico dei più noti studiosi italiani dell’argomento.
Dalla lettura di queste pagine si evince la centralità delle posizioni espresse, sul tema, da Julius Evola: «Il Graal ha un contenuto vivente, un “mistero”, che a tutt’oggi può dirsi in larga misura ignorato.
Il piano che gli è proprio è quello di una tradizione metafisica nel senso più vasto del termine, e solo da questo punto di vista esso può venir colto secondo il suo significato più vero».