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In che modo si possa conoscere da quali astri dipendono le cose naturali e quali cose siano sottoposte al Sole. Come le cose inferiori siano sottoposte ai corpi celesti e come i corpi umani e quanto altro si riferisce all’uomo provengano dalla distribuzione dei pianeti e dei segni.
•Che cosa sia la Magia, in alquante parti si divida e quali requisiti debba possedere chi la professa. •Dei quattro elementi, delle loro qualità e della loro mutua mescolanza. •Delle mirabili nature dell’acqua dell’aria e dei venti. •Dei corpi composti dei loro rapporti con gli elementi e dei rapporti fra gli elementi e l’anima, i sensi e i costumi. •Della maniera con cui gli elementi si ritrovano nei cieli, negli astri, nei demoni, negli angeli e in Dio stesso. •In che modo i poteri delle cose naturali dipendano immediatamente dagli elementi. •Dei poteri occulti delle cose. •In che modo i poteri occulti vengano infusi nelle cose per mezzo delle idee, mediante l’Anima del mondo e i raggi delle stelle, e delle cose che possiedono tali poteri in grado maggiore. •Come sopra individui diversi, anche della stessa specie, i poteri esercitino varia influenza. •In che modo possiamo ricevere dall’alto non solo doni celesti e vitali, ma intellettuali e divini. •Come con certe sostanze si possano attrarre le divinità che governano il mondo e i demoni loro ministri. •Del viso, dei gesti, della complessione del corpo e degli atteggiamenti e della corrispondenza con le stelle e della Fisiognomia, della Metoposcopia e della Chiromanzia e degli artifici divinatori.
«Coloro che vorranno dedicarsi allo studio della Magia, dovranno conoscere a fondo la Fisica, che rivela la proprietà delle cose e le loro virtù occulte; dovranno essere dotti in Matematica, per scrutare gli aspetti e le immagini degli astri, da cui traggono origine le proprietà e le virtù delle cose più elevate; e infine dovranno intendere bene la Teologia, che dà la conoscenza delle sostanze immateriali che governano tutte queste cose. Perché non vi può essere alcuna opera perfetta di Magia, e neppure di vera Magia, che non racchiuda queste tre facoltà»
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