Un uomo scopre casualmente, all’interno di una roccia, l’esistenza di un universo parallelo retto da coordinate spaziotemporali diverse rispetto a quelle che regolano il nostro. Incuriosito, vi penetra per un giorno, per scoprire, una volta uscitone, che nel mondo esterno è trascorso un periodo di tempo lunghissimo. Una donna misteriosa espone a un principe ingenuo una complicata allegoria, ma non glie ne fornisce la chiave interpretativa: acconsentirà a sciogliere l’enigma solo dopo aver risposto ai quesiti che la strana storia susciterà in lui. Un ragazzino tiene a un’assemblea di vegliardi eruditi una memorabile lezione su complesse questioni dottrinali, ma verrà a sua volta svergognato da una donna asceta. Riconosciuta la propria ignoranza di fronte a lei, accetterà di dichiararsi suo discepolo pur di farsi istruire. Un asceta che ha dedicato parecchi anni della sua esistenza a pratiche di mortificazione si accorge di aver smarrito il senso degli insegnamenti ricevuti un tempo da un maestro autorevole e decide di cercare di recuperarli, ritrovando il filo del discorso di un precettore sottovalutato a suo tempo.
Il segreto della regina dei tre mondi – Sezione sulla gnosi getta una sfida al lettore in primo luogo per l’impossibilità di incasellarlo entro un genere letterario preciso nell’àmbito delle nostre categorie occidentali. Una serie di avvincenti narrazioni incastonate l’una entro l’altra con la tecnica del racconto-cornice; la presenza di passi lirici e di un vero e proprio breve poema; l’uso di apologhi edificanti; la trattazione di temi speculativi di carattere filosofico e religioso di grande profondità sono solo alcuni degli elementi di interesse di questo libro. Autorevole e venerata espressione dell’hinduismo tardomedievale, il testo è presentato al pubblico nella sua prima versione italiana, condotta sull’edizione critica, aggiornata nella bibliografia e nelle note in questa sua riedizione. Il volume è arricchito da copiosi riferimenti a un commento indigeno del XIX secolo, che si sofferma a glossare punti dottrinali oscuri, inserendo l’opera in una fitta rete di riferimenti testuali che consentono di valutarne l’importanza per il mondo indiano. L’introduzione e le note del curatore cercano di arricchire il quadro, presentando il testo all’interno della cornice rappresentata dalla scuola della “conoscenza luminosa” (śrīvidyā), che proclama sostanzialmente, entro il culto della Dea, l’identità tra la coscienza divina trascendente e la consapevolezza individuale del devoto.