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OOPArt è un termine che deriva dall’inglese Out of Place Artifacts, "manufatti fuori posto", e fu introdotto dal biologo Ivan Terence Sanderson, vissuto nel secolo scorso. Sono reperti archeologici e paleontologici che si trovano un po’ dappertutto e che stando alle nostre attuali conoscenze non dovrebbero esistere poiché inseriti in un contesto storico in cui l’uomo non poteva semplicemente disporne.
La scienza generalmente rifiuta di prendere in considerazione questo tipo di reperti, salvo che non riesca a darne una logica spiegazione. Se ciò non accade, i misteriosi oggetti sembrano illuminarsi di luce propria, divenendo qualcosa di inesplicabile che si trasforma in fascinazione per chi ha ancora voglia, e coraggio, di fantasticare.
Oopart, gli oggetti impossibili del nostro passato non è soltanto un volume che, sicuramente, segnerà l’inizio di un nuovo modo di approcciarsi a questa “scottante” tematica, visti soprattutto gli interessanti approfondimenti, l’accurata selezione delle fonti e lo stile ampiamente divulgativo che pur mantiene inalterata l’informazione squisitamente tecnica e scientifica; pagina dopo pagina le domande inizieranno a farsi sempre più pressanti, i ragionevoli dubbi occuperanno con sempre maggior insistenza la mente del lettore: quali perduti segreti e conoscenze hanno permesso la realizzazione degli oggetti descritti dall’autore?
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