Trenta anni fa, Zecharia Sitchin inaugurò con Il Pianeta degli Dei il suo fortunato ciclo delle Cronache Terrestri, spaziando dall'esegesi biblica all'astrofisica, dalla linguistica alla storia delle religioni per supportare, prova dopo prova, una rivoluzionaria tesi: i testi sacri dei popoli antichi devono essere letti come resoconti storici. Perché per Sitchin la mitologia non è mera creazione fantastica, bensì confusa memoria di fatti realmente accaduti.
Alla luce delle ipotesi dell'autore, tradizioni, leggende e ritrovamenti, da sempre circondati da un alone di mistero, diventano improvvisamente coerenti e comprensibili. Tutti i libri fondanti delle grandi religioni affermano che i segreti del futuro sono racchiusi nel passato.
Ora, attraversando il confine fra storia e profezia, e decifrando l'origine e il significato autentico dei più antichi simboli alla luce delle più recenti scoperte scientifiche, Sitchin risponde alla domanda che era rimasta inevasa nella sua straordinaria controstoria dell'umanità: quando? Quando torneranno gli dei del dodicesimo pianeta?