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Conosciamo centinaia di sfumature diverse per quanto riguarda i toni di colore delle iridi e ognuna ha un significato ben preciso. Ogni iride è unica e speciale. Può forse assomigliare ad un’altra, ma non potranno mai esisterne due uguali.
Anche in Ayurveda sulla base dell’interazione delle tre costituzioni, le variazioni sono molteplici e dipendono dalle proporzioni delle tre energie vitali presenti: ognuno possiede una combinazione unica e personale. In questo libro si sono intrecciate tra loro due discipline in modo che l’una possa usufruire dell’altra in maniera concreta.
L’iride potrebbe essere cioè uno strumento attraverso cui individuare i pilastri fondamentali dell’approccio ayurvedico, ossia le costituzioni (Vata, Pitta e Kapha) e reciprocamente trovandosi davanti a un soggetto con un determinato Dosha dominante, si potrebbe presumere immediatamente quali aree riflesse nell’iride potrebbero presentare segni di debolezza o comunque di squilibrio.
Creare una buona sinergia tra due discipline che prendono in considerazione non solo le nostre caratteristiche fisiche, fisiologiche e la nostra predisposizione ad ammalarci, ma anche le nostre emozioni e il nostro modo di viverle ed esprimerle (o non esprimerle) è sicuramente un aiuto per una comprensione più profonda di noi stessi e in generale dell’essere umano.
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