L'opera di Ouspensky intitolata Frammenti di un insegnamento sconosciuto, fu la prima a interpretare la psicologia di Gurdjieff, il maestro dell’inizio del XX secolo che vanta ancor oggi un seguito mondiale. Tuttavia, Gurdjieff dimostrò scarsa considerazione nei confronti di Ouspensky, descrivendolo come un uomo “con cui è molto piacevole bere vodka, ma debole”, tanto che alcuni considerano il loro incontro una catastrofe che travolse la vita di Ouspensky.
Questo libro mette in risalto l’intenso misticismo di Ouspensky in netto contrasto con l’idea dell’“uomo come macchina” di Gurdjieff. Ouspensky era di per sé un filosofo completo. Che cosa lo spinse inizialmente verso Gurdjieff, e perché in seguito lo rifiutò? Forse quest’ultimo si era rivolto alla pratica della magia nera? E perché Ouspensky continuò a insegnare le idee di un uomo che aveva ripudiato?
Le risposte a tali domande si dispiegano nel racconto di un’avventura mistica che affascinerà tutti coloro che s’interessano al raggio d’azione più ampio dell’essere umano. Ma la storia della separazione tra Ouspensky e Gurdjieff è soltanto la punta di un iceberg di una vicenda che nasconde una serie di complesse relazioni fra i più importanti personaggi del pensiero etrodosso contemporaneo.
Nel ripercorrerla Lachman non soltanto fa emergere in modo originale le due figure principali, ma soprattutto traccia uno spaccato assai interessante dei movimenti culturali che impressero alla società del primo Novecento un impulso potente verso la contestazione del materialismo e del positivismo ottocenteschi.