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Oggi desidero iniziare queste conferenze esponendo come l'antroposofia sollevi tutta la coscienza umana dalla pesantezza della Terra, solo portando incontro agli uomini le sue idee. Una persona che viva oggi in genere nella civiltà, non può non pensare di appartenere anche alla Terra con la sua vita terrena tra nascita e morte. Tutto il resto, l'appartenenza a un mondo spirituale, è per lo più solo una fede, un sentore o altro del genere. Per l'uomo odierno, che deve ricavare la sua educazione, tutta la sua formazione, dalla civiltà contemporanea, l'idea di appartenere a qualcosa di diverso da quello che vi è sulla Terra, è in realtà quasi impossibile. Tuttavia, proprio questo credere di avere a che fare solo con condizioni terrestri quando si parla dell'uomo, è il grande errore della nostra civiltà, di tutta la nostra vita culturale contemporanea...
Nel libro: sedici conferenze tenute a Praga, Parigi e Breslavia dal 29 marzo al 15 giugno 1924
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