Spostarsi con la bici in città è più veloce, non si inquina e si fa anche movimento. In breve: si vivono diversamente lo spazio e i rapporti sociali. Eppure, la vita del ciclista urbano rimane molto complicata. Situazione senza uscita? Nuove forme di organizzazione e nuove strategie dimostrano il contrario.
Stanchi di aspettare piste e percorsi protetti che non arrivano mai, i ciclisti urbani stanno rinnovando la cultura dell’uso della città. Il ciclista urbano non è più lo sconfitto per definizione. È in difficoltà, certo, e deve lottare per conquistare il proprio spazio vitale sulle strade e per strappare alle amministrazioni pubbliche risorse adeguate per la realizzazione di piste e parcheggi per le biciclette.
Ma oggi lo fa con modalità del tutto nuove e con una crescente sensibilità anche da parte degli stessi comuni. Rivoluzione bici fornisce la prima mappa dei luoghi, delle persone, dei gruppi, dei movimenti e delle idee che stanno rimettendo in discussione il dominio dell’auto. Lo fa raccontando di biciclette, di ciclofficine, di bike sharing, di cinema, di città reali e di città ideali, di salute.