Credo di essere arrivato ad una conclusione sul dilemma su cui J. J. Rousseau ha fatto tanto discutere se l’uomo sia o no naturalmente buono e se la società lo corrompa, poiché più di una volta, a seconda della cronaca quotidiana o dal riesame di certi fatti storici, abbiamo mutato parere, passando dall’ottimismo al pessimismo.
La conclusione cui sono arrivato è questa: le persone buone sono molte, anzi moltissime, più dei cattivi, a prescindere dal fatto che poi questi lo siano diventati per motivi familiari o sociali o piuttosto che ci siano nati per motivi genetici.
E non potrebbe essere altrimenti, per ovvi motivi matematici direi, poiché se tutti fossimo cattivi sarebbe suicida uccidersi o derubarsi tutti l'un l'altro.
Di Hitler ce ne è stato uno, ma le sue vittime sono state migliaia: quindi un cattivo, contro migliaia di buoni!
Quello che riesce difficile da capire è il perché i buoni, matematicamente più numerosi, non debbano vincere se sono uno contro mille: mille pecore contro un leone, dovrebbe dare perdente il leone: ma il problema è appunto questo: che l’uno è leone e ruggisce, le altre sono pecore e scappano!
La maggioranza infatti si comporta come quel gregge che si vede all’inizio del film “Tempi moderni” di Chaplin.
Quindi, non solo i buoni sono buoni, ma sono molto buoni! Anzi, così buoni da essere fessi, cioè pecoroni! O se offende la parola, se preferite, agnelli da sacrificare! Se così non fosse, politici e medici corrotti avrebbero poco da spolpare!
Una prova? Basta vedere il numero di quelli che pagano le tasse, molto più elevato dei presunti evasori.
Basta vedere che nessuno si pone il problema se il sangue che egli dona gratis venga altrettanto generosamente elargito gratis. Con la scusa di donare con la destra senza che la sinistra ne sappia niente e di dare a Cesare quel che è di Cesare e di porgere l’altra guancia (eufemismo!), ci troviamo continuamente degli altari davanti ai quali genuflettere ovinamente. Indagate, per sapere se tutti hanno almeno un altare.
Uno di questi altari è quello della medicina: per moltissimi è inconcepibile, malgrado certi fatti che diventano di dominio pubblico, che possano esistere dei medici ai quali non importi la salute della gente ma il proprio guadagno al punto da diagnosticare cose inesistenti o raccomandare interventi chirurgici inutili solo per guadagno: questo è poi proprio inammissibile!
Medicine, va bene, ma un intervento chirurgico inutile! Eppure, per quanti il “proprio” cardiologo di fiducia è un dio! Quanti preferiscono farsi squartare piuttosto che dubitare minimamente del proprio cardiologo!
Tanti si dichiarano atei, ma lo sono solo da un punto di vista religioso, poiché sono in realtà dei politeisti, visto che adorano un’infinità di politici e medici.