La parola mandala significa appunto cerchio sacro o centro, e nel buddhismo e nell'induismo un gruppo particolare di mandala, regolarmente usati nella meditazione, sono denominati Yantra. Secondo C.G. Jung, il mandala è un simbolo naturale di totalità insito nell'uomo quale archetipo che nel corso di un processo di maturazione psicologica può comparire spontaneamente sotto forma di sogni o immagini interiori. Tali strutture mandaliche create intuitivamente aiutano l'uomo a trovare o a ristabilire il proprio ordine interno. Lo stesso Jung - tra l'altro - sperimentò personalmente gli effetti terapeutici della pittura dei mandala. Il lavoro con i mandala offre degli spunti per prendere coscienza di contenuti psichici inconsci, per liberare i poteri di autoguarigione e per creare armonia interiore. Il mandala aiuta a conoscere meglio alcuni lati della propria personalità, a manifestare tensioni e conflitti interiori e a produrre un effetto chiarificatore e regolatore sulla personalità spirituale.