Ciascuno dei sette chakra del corpo umano è sensibile a particolari ritmi e suoni: "Rhythms of the Chakras" è un viaggio attraverso questi centri energetici in compagnia del grande musicista e compositore Glen Velez il cui straordinario talento alle percussioni è stato premiato da un prestigioso Grammy. Le sette articolate ed irresistibili composizioni di cui sono assolute protagoniste le percussioni, evocano movimenti spontanei e sensazioni che aiutano la focalizzazione dell'energia mentale e favoriscono il benessere psicofisico. Gli ascoltatori, oltre a concentrarsi sul ritmo, possono anche imitare le vocalizzazioni che sono state aggiunte alle musiche per incrementare l'effetto risonante dei tamburi.

Glen Velez è un percussionista e compositore noto a livello internazionale per la sua straordinaria destrezza nel suonare il tamburo a cornice. "Rhythms of the Chakras vol. 2" segue il successo del primo volume "Rhythms of the Chakras", continuando a proporre sonorità magiche capaci di favorire il riequilibrio dell'energia del corpo. Questa fresca fusione di ritmi, movimenti e vocalizzazioni è stata appositamente creata per connettere l'ascoltatore con l'energia dinamica dei suoi chakra, i centri energetici del corpo umano. Nella composizione delle tracce Velez si è ispirato alle tecniche percussive di Asia, Egitto ed India meridionale e ha utilizzato una ricca strumentazione che comprende il tamburo nord africano tar, il tamburo a cornice, il tamburello egiziano, surdo (grosso tamburo di legno o metallo), caxixi (strumento africano poi diffusosi anche in Brasile formato da un piccolo cesto in vimini contenente semi o conchiglie) e waterphone (strumento dall'acustica atona composto da una scodella in acciaio con al centro una specie di collo di forma cilindrica con all'interno dell'acqua).

Shaman 3 - The Healing Drum" è la parte finale di un lungo ed appassionante viaggio che l'ascoltatore ha intrapreso nel mondo del ritmo sciamanico. Wychazel propone ancora 3 brani ipnotici, ciascuno della durata di circa 15 minuti, oltre ad un quarto, più breve, che serve a riportare dolcemente l'ascoltatore nella dimensione reale. Creato pensando alle esigenze di chi pratica la trance ed il rito di passaggio chiamato 'vision quest' tipico delle culture nativo-americane, "Shaman 3 - The Healing Drum", con una strumentazione tradizionale che comprende framedrums (tamburi a cornice), sonagli, flauti nativo-americani e suoni della natura, trasmette l'energia e la forza interiore che caratterizzano lo sciamanesimo

Un album affascinante e suggestivo, fatto da musiche leggere e calde che prendono forma dal silenzio, diventando onde sonore che invadono lo spazio e accarezzano l’ascoltare. Unendo il mondo del ritmo e quello delle melodie Delago ha creato un album rilassante che può essere l’accompagnamento perfetto per un massaggio o una sessione di yoga. Già all’età di due anni Manu Delago sedeva davanti ai tamburi, a sei prendeva lezioni di fisarmonica e a dieci iniziava a suonare il pianoforte, ma la sua vera passione rimasero sempre le percussioni, in particolare lo hang. Strumento idiofono in metallo creato in Svizzera da PanArt, ossia Felix Rohner e Sabina Scharer, lo hang è composto da due semisfere in acciaio temperato che gli conferiscono una strana forma ad ufo.

Dulsori, termine che significa 'battito della terra', ha portato lo stile percussivo coreano chiamato pungmul, ad un livello totalmente nuovo, facendolo conoscere anche all'estero e favorendo la creazione di festival per celebrarne gli artisti. In "Korean Drums - Binari: Well Wishing Music" il tuono esplosivo ed i ritmi avvincenti delle enormi percussioni kkwaenggwari, janggu, buk e jing, si alternano a melodie contemplative suonate con strumentazione tradizionale, il tutto interpretato con l'incontenibile energia della formazione Dulsori. Binari in coreano significa sperare: nella tradizione coreana la musica binari viene suonata durante l'apertura di qualche cerimonia religiosa o antico rituale ed è una celebrazione delle forze naturali affinchè queste realizzino le speranze degli uomini.

20 entusiasmanti percussionisti impegnati nell’interpretazione degli appassionanti ritmi di alcune delle più grandi culture percussive del mondo. Diretti da Thomas Ritthoff, i musicisti fanno intraprendere all’ascoltatore un viaggio dinamico nelle qualità energetiche dei cinque elementi. Le voci dei tamburi si muovono all’interno di paesaggi sonori tutti da ballare, ma che non mancano, a volte, di farsi più meditativi. Con una tracklist che segue la struttura della medicine wheel (ruota della medicina) tipica della cultura dei Nativi americani, Drumming for Elements è un accompagnamento perfetto per la trance dance, il lavoro con i cinque elementi e la danza libera.

Wychazel, alias dietro cui si cela Chris Green, fra i più apprezzati creatori di musiche per il benessere, propone al pubblico le primordiali sonorità dei tamburi sciamanici: "Shaman - The Healing Drum" è un utile supporto per coloro che praticano la trance e la vision quest, un rito nativo di passaggio simile ad un'iniziazione per ritrovare sé stessi. L'album si articola in tre suite della durata di circa 15 minuti ciascuna, più una quarta più breve che serve a riportare l'ascoltatore nella dimensione reale dopo il viaggio interiore appena compiuto. La strumentazione utilizzata da Wychazel comprende frame drums (tamburi a cornice), sonagli, flauto dei Nativi americani e delicati suoni naturali, dando vita a melodie ancestrali di grande suggestione. "Shaman - The Healing Drum" è stato realizzato con grande cura ed attenzione del dettaglio, cercando di catturare l'energia e la luminosità che gli antichi tamburi sono in grando di generare. L'album contiene inoltre un libretto con interessanti informazioni sulle percussioni sciamaniche.

Anche se la musica è universale, la musica classica indiana ha qualcosa che la distngue dalle altre: essa ha infatti origine nella preghiera e per questo ha un valore spirituale, piuttosto che di intrattenimento. Un concerto consiste in una sinfonia che non è scritta: l'artista la crea durante il corso dello spettacolo. La musica è essenzialmente un'estensione della preghiera e l'artista è moralmente tenuto ad offrire le sue melodie come dono di pace e gioia a coloro che le ascoltano. Sanju Sahai è uno dei più fini interpreti indiani di tabla, discendente di sesta generazione del fondatore dello stile di Benares, l'illustre Pandit Ram Sahai. "Sacred Beats of the Tabla" vede Sanju Sahai impegnato come solista nell'interpretazione di due splendidi brani classici indiani per un totale di circa un'ora di concerto. "Sacred Beats of the Tabla" è arricchito da un libretto con interessanti note informative sul musicista e la musica classica indiana.

Tinyela è un progetto il cui scopo è quello di esprimere al meglio le tante sfumature che caratterizzano il variegato panorama musicale del continente africano che riunisce i talento di una serie di artisti tra cui la formazione African Works Choir, creata da Robin Hogarth, composta da artisti sud-africani che interpretano brani in cui la loro suggestiva voce è accompagnata dal ritmo ipnotico delle tradizionali percussioni africane. "African Drums & Voices" è un quadro meraviglioso che ritrae le bellezze naturali del continente nero e dei suoi abitanti. L'album proposto da casa Arc riflette la forte componente animistica che caratterizza la vita quotidiana di queste terre, ossia l'attribuzione di qualità divine o soprannaturali a cose, luoghi o esseri materiali. "African Drums & Voices" è un album pulsante ed intenso, ideale per intraprendere un viaggio musicale nel cuore africano dove le sfumature di certi tramonti sono capaci di toccare profondamente il cuore...

"Tribal Blood" è un album dedicato alla Nuova Zelanda che parla dello stretto rapporto che lega gli indigeni alla propria terra. Insieme al maori Rawiri Toia che ha composto meravigliosi esempi di brani maori chiamati kapa haka, David Anthony Clark ha esplorato il passato della Nuova Zelanda, Aotearoa in lingua indigena, raccontando la bellezza incontaminata di questi luoghi. "Tribal Blood" è il frutto di un doppio incontro: quello tra Clark e Toia, ma soprattutto quello tra i navigatori polinesiani e la Nuova Zelanda, la loro futura casa.