Ravi, polistrumentista e grande interprete della kora con alle sue spalle più di 20 anni di esperienza e 12 album di successo, ha creato uno stile assolutamente originale dato dalla fusione delle suggestioni musicali provenienti da vari paesi. La kora è uno strumento diffuso in gran parte dell'Africa occidentale, prediletto dai griot, i cantastorie custodi della tradizione orale africana. La cassa di risonanza della kora è costituita da una mezza zucca svuotata e ricoperta di pelle di mucca sulla quale è infisso un manico dal quale partono 21 corde che in passato erano fatte in pelle di antilope, mentre oggi sono molto usate quelle dell'arpa o in nylon. "African Kora" è l'interpretazione personale offerta da Ravi della musica tradizionale per kora. Il musicista utilizza come accompagnamento strumenti tipici dell'Africa occidentale come il balafon (lo xilofono dell'Africa occidentale) ed il djembe (il tamburo africano con fusto in legno a forma di calice). La kora viene suonata da Ravi in modo anticonvenzionale ed innovativo usando solo le unghie per pizzicare le corRavi, polistrumentista e grande interprete della kora con alle sue spalle più di 20 anni di esperienza e 12 album di successo, ha creato uno stile assolutamente originale dato dalla fusione delle suggestioni musicali provenienti da vari paesi. La kora è uno strumento diffuso in gran parte dell'Africa occidentale, prediletto dai griot, i cantastorie custodi della tradizione orale africana. La cassa di risonanza della kora è costituita da una mezza zucca svuotata e ricoperta di pelle di mucca sulla quale è infisso un manico dal quale partono 21 corde che in passato erano fatte in pelle di antilope, mentre oggi sono molto usate quelle dell'arpa o in nylon. "African Kora" è l'interpretazione personale offerta da Ravi della musica tradizionale per kora. Il musicista utilizza come accompagnamento strumenti tipici dell'Africa occidentale come il balafon (lo xilofono dell'Africa occidentale) ed il djembe (il tamburo africano con fusto in legno a forma di calice). La kora viene suonata da Ravi in modo anticonvenzionale ed innovativo usando solo le unghie per pizzicare le corde, in modo da ottenere sonorità del tutto nuove.de, in modo da ottenere sonorità del tutto nuove.

Tribal Beatz of Africa" è un album nato dalla collaborazione di Barry van Zyl, percussionista africano cresciuto musicalmente a Los Angeles, ed il compositore e produttore Robin Hogarth. "Tribal Beatz of Africa" vede impegnati talenti appartenenti a vari gruppi musicali che collaborano con Johnny Clegg, conosciuto in Europa con il soprannome nome di 'White Zulu', per rivelare la grande passione di questo musicista per la cultura tradizionale zulu. Umoya, che in lingua zulu significa spirito, riunisce alcuni tra i più significativi artisti del panorama musicale africano come il bassista Concord Nkabinde, il chitarrista e direttore musicale Andy Innes, la rinomata cantante Mandisa Dlanga, i vocalisti zulu Viktor Nxumalo e Bongani Masuku ed il bassista Yo Yo Buys che per l'occasione suona il chapman stick, una chitarra che va suonata con due mani, inventata da Emmet Chapman nel 1969. "Tribal Beatz of Africa" è un concentrato di ritmo e vibrante energia che ben rappresenta la vivacità e la passionalità pulsante dei popoli africani. Gli strumenti utilizzati dai musicisti di Umoya sono in gran parte quelli tradizionali come le percussioni sangoma (le sangoma sono delle guaritrici e i tamburi vengono da loro usati per invocare le divinità), il mbira (il tradizionale strumento percussivo a corda conosciuto come il 'pianoforte a dita') ed il lohi (un tipo di liuto a 3 o 4 corde). "Tribal Beatz of Africa" offre un ricco ventaglio di sonorità: il goema tipico dell'Africa del sud, il ritmo della rumba del Congo e le melodiose note della maskande, la tradizionale chitarra del Sud Africa. La musica è accompagnata da canzoni in lingua zulu che invitano a scoprire le mille bellezze della magica terra africana.

Una collaborazione straordinaria fra l’artista visuale e fotografo Flavio Piras e il musicista Paolo Fresu. Il CD con brani di grande e trasognata suggestione di Paolo Fresu, Antonello Salis e Furio di Castri, si può ascoltare con un normale lettore CD, mentre con un lettore di CD-ROM si può navigare tranquillamente nelle istallazioni multimediali di Flavio Piras, vedere oltre 60 foto africane accompagnati dalla musica di Gabin Dabirè o passeggiare virtualmente in 4 sue recenti mostre.

Roberto Laneri ci conduce in un viaggio musicale entusiasmante nella "sua" Africa attraverso una serie di suoni, paesaggi mentali ed immagini che ci riportano ad una dimensione lontana, arcaica e terrigna, onirica e fluttuante. Memories of the rainforest è un vero rituale musicale di cui la voce umana è il centro indiscusso; la voce del canto bifonico, di sussurri sotterranei o delle cantilene infantili dei pigmei; la voce come centro dell'uomo e veicolo per l'anima.

Una bellissima registrazione di canti e musiche tradizionali dei Griot dell'etnia Bobò Ulè, del Burkina Faso meridionale. La famiglia Dembelè, qui composta da cinque membri, incarna ancora oggi la tradizione dei Griots, l'equivalente africano dei bardi e menestrelli dell'€pa medievale, suonando e cantando di villaggio in villaggio in contesti di festività religiose o sociali. Un disco di grande bellezza, autenticità e poesia. Assolutamente d'obbligo per chi ama la musica e la cultura dell'Africa occidentale.

Gabin Dabiré, poeta e compositore originario del Burkina Faso, ci presenta un lavoro straordinario in cui i ritmi e le melodie tradizionali del suo paese natio vengono valorizzati in modo nuovo e tradizionale ad un tempo, in un'antologia delle sonorità possibili, dei flauti di osso, di zucche e pelli, della Kora e delle voci. Sonorità terrigne e biologiche, ritmi della savana, virtuosismi percussivi e cantilene magiche....

Kontômè(spiriti) è una raccolta di canzoni o meglio, di poesie cantate e musicate come d'uso nella tradizione dell'Africa occidentale. Gabin Dabiré è qui cantautore, cantastorie, musicista e poeta carismatico di grande profondità e sensibilità. Nessuno rimane indifferente alla voce e al messaggio semplice e diretto di questo grande cantante e musicista africano dei nostri giorni.

Nota per i suoi ritmi travolgenti, la musica africana, prezioso patrimonio artistico che la "Madre Africa" tramanda ai suoi figli, presenta in realtà anche un altro aspetto, più elevato. L'"angelico" vibra con frequenza più alta di quella normalmente percepita dalle comuni facoltà umane. Esseri quindi celestiali, sebbene inafferrabili, hanno dato ispirazione a tanti artisti con un senso del "divino", in varie epoche e in tante civiltà. Gli artisti di questo disco davvero splendido ci danno un assaggio del loro "cibo per l'anima" e sono per questo anche loro dei messaggeri di pace e di buona volontà.

Nato a cresciuto in Uganda e di etnia Baganda, Samite ha imparato a suonare il flauto da bambino grazie agli insegnamenti del nonno. Samite è anche uno dei più rispettati compositori ugandesi e virtuoso interprete di kalimba (pianoforte a dita) e litungu (arpa keniana a sette corde): le sue musiche trasmettono un'energia quasi trascendente incantando con le armonie ipnotiche della kalimba e del flauto che, affiancate da coinvolgenti parti vocali, si distendono su un tappeto di trainanti percussioni. Samite avvolge la sua calda voce su meravigliose armonie accarezzate dall'arpeggio della kalimba che sembrano provenire direttamente dalle grandi pianure ugandesi: le sue melodie comunicano al di là di qualsiasi barriera di linguaggio qualcosa che è intimo e che fa parte del mondo emozionale più profondo. "Tunula Eno" è una bellissima celebrazione musicale di tutto ciò che ci rende umani: amore, perdita, resistenza, speranza.

. Dopo il clamoroso successo dei primi due volumi, continua la splendida collezione di casa Follow Me delle immortali sonorità delle percussioni africane. "Master of percussion vol. 3" permette di scoprire la ricchezza dei ritmi tradizionali del cuore dell'Africa in un viaggio attraverso Congo, Costa d'Avorio, Mali, Guinea e Burkina Faso insieme ai grandi maestri delle percussioni e ad alcuni dei più effervescenti interpreti della nuova generazioni di percussionisti: stili diversi che sottolineano l'autenticità e l'originalità della tradizione musicale africana. Con Guem, Tambours de Brazza, Mamadou Diabate, Mamady Keita & Sewa Kan, Maré Sanogo, Sidiki Camara, Yelemba D'Abidjan, Bruno Genero, Mohamed Bangoura, Ousmane 'Zoumana' Dembele, Akacombe, Saf Percussions. Un album da gustare con piacere.