Mossi dal far rivivere l'antica tragedia greca un gruppo di musicisti si riunisce a Firenze verso la fine del '500 dando vita alla 'Camerata fiorentina' fautrice di una vera e propria rivoluzione a livello musicale: contro il polifonismo dell'ars nova il gruppo di artisti rivaluta il discorso monodico dando vita al 'recitar cantando' , linguaggio melodico di chiara e semplice comprensione, capace di toccare gli animi e coinvolgere gli affetti suscitando commozione. Questo nuovo modo di fare musica si espande velocemente fino a raggiungere Roma, dove molti compositori iniziano a fare uso della nuova tecnica fiorentina utilizzandola sia per le opere profane che per quelle destinate alla liturgia. Bruno Boterf e Gilles Ragon, cantanti di fama internazionale con un vasto repertorio che spazia dalla musica lirica a quella medioevale, con "A Doi Tenori" si confronatano con la tradizione del bel canto interpretando, come rivela il sottotitolo dell'album alcuni indimenticabili "Duetti da Chiesa della Roma del Primo Seicento". Le voci di Boterf e Ragon si fondono per poi sdoppiarsi e unirsi ancora in un gioco di ripetizione ed echi capaci di creare delle magiche suggestioni. A questo riguardo bisogna segnalare la registrazione del brano "Immensus Coeli Conditor" di Giacomo Carissimi, una vera perla dove le voci dei due interpreti unite alla la grazia della melodie creano un'atmosfera che incanta e seduce.