Mirabal offre questo album come "una cura per lo spirito dell'uomo e un ricordo del perché siamo qui tutti insieme". La sua incredibile interpretazione al flauto è il fulcro di questa musica, una ricca miscela di composizioni originali e melodie tradizionali. L'utilizzo di strumenti come chitarra, tastiere, didgeridoo e percussioni aggiunge uno speziato sapore etnico tribale.

Tre volte vincitore del prestigioso Grammy Award, il produttore e sensibile pianista Peter Kater collabora da più di 20 anni con artisti nativi americani, giocando un ruolo fondamentale nella diffusione della musica di questo affascinante popolo. La prolifica carriera del talentuoso interprete comprende musiche per molti programmi radiofonici e televisivi, oltre ad album di grande successo come il recente "10 Questions for the Dalai Lama", colonna sonora dell'omonimo film di Rick Ray. "Faces of the Sun", nuovo album del talentuoso artista, attinge dal ricco serbatoio artistico di questo interprete, miscelando sensibilità, intensità e dinamismo: i brillanti paesaggi sonori creati da pianoforte, tastiere, chitarra, flauto, violino e percussioni, sono resi ancora più preziosi dalla presenza di ospiti come Mary Youngblood, Bill Miller, Joseph Fire Crow, Arvel Byrd e molti altri ancora. Un album che ancora una volta dimostra come Peter Kater sia uno dei principali artefici della rinascita della tradizone musicale nativa.

Cresciuta nella California del sud nella tradizione Cheyenne e da tempo collaboratrice di Robert Mirabal, Shelley Morningsong è una notevole vocalista ed una compositrice straordinaria capace di creare avvincenti melodie originali accompagnate da ispirate e profonde liriche che attingono alla tradizione ed alla cultura dei Nativi americani. Già dal primo ascolto "Out of the Ashes" incendia lo spirito e fa battere il cuore per le percussioni tribali, le splendide parti vocali e le incantevoli melodie del flauto nativo: il risultato è una spettacolare ed inedita miscela di sonorità moderne e tradizionali che mostra chiaramente come la musica dei Nativi americani possa rivolgersi ad un'audience molto più vasta.

Io credo che tutte le principali tradizioni religiose del mondo abbiano le stesse possibilità di creare la pace. La nostra sopravvivenza ed il nostro futuro sono strettamente collegati al nostro rapporto con gli altri: di conseguenza la guerra e l'annientamento del nemico sono diventati concetti del tutto obsoleti" (Dalai Lama). L'esperienza di ascoltare la colonna sonora dell'omonimo film diretto da Rick Ray e presentato nelle sale cinematografiche americane nell'estate del 2006 si può semplicemente descrivere come sublime. Già premiato con il prestigioso Grammy Award, con "10 Questions for the Dalai Lama" il pianista e compositore Peter Kater supera sé stesso affiancato dal canto del monaco tibetano Tulku Orgyen e dai flauti del tibetano Nawang Khechog e di Carlos R. Nakai, il flautista nativo con cui ha già condiviso una lunga serie di grandi successi. Un album che ci permette di toccare il cielo che sovrasta l'altipiano del Tibet accompagnati dalle dolci melodie create da pianoforte, flauto, violoncello e tibetan bowls su cui si distendono delicamente le preghiere recitate da Tulku Orgyen.

A volte il vento sussurra, altre volte grida. Quando Mary Youngblood, vincitrice del Grammy Award come miglior musicista nativa, lascia scorrere il vento attraverso il suo flauto il risultato è sempre lo stesso: pura bellezza e gioia di vivere. Ispirata dalla saggezza della natura, Mary Youngblood ama pensare che il legno del suo flauto sia la voce dell'albero che ha donato sé stesso per regalarle la voce con cui lei canta: il suo eclettico stile vocale evoca sentimenti di libertà e di gratitudine per il dono della vita, come danzare abbracciati al vento. "Dance With the Wind" mostra la piena maturità artistica raggiunta dalla Youngblood: un album veramente imperdibile per chi ha apprezzato i suoi precedenti best seller ed ideale per chi vuole avvicinarsi alle splendide sonorità dei Nativi americani.

"Sacred Ground" propone dieci tracce esclusive ed inedite appositamente realizzate per questo splendido progetto dai principali artisti del panorama nativo: da Bill Miller, vincitore del prestigioso Grammy Award del 2005, a Joahnne Shenandoah, due volte nominata ai Grammy, da Primeaux & Mike, i più importanti musicisti dedicati alla cerimonia del peyote della chiesa dei Nativi americani vincitori in passato dell'ambito Grammy, agli artisti capaci di scalare le classifiche mainstream di Billboard come Walela con Rita Coolidge e Robert Mirabal. Con lo spirito devoto alla tradizione che da sempre caratterizza le loro registrazioni, questi grandi musicisti propongono i ritmi tribali che animano le millenarie danze native aggiornati da arrangiamenti e sonorità del terzo millennio.

Un'odissea sinfonica delle leggende dei Nativi irochesi cantata dalla splendida voce di Joanne Shenandoah, composta dalla stessa vocalista insieme al chitarrista Gerhard Rebmann ed arrangiata per orchestra sinfonica. Le maestose sonorità dell'orchestra e la potente voce della Shenandoah dipingono alcune delle leggende della tradizione di questa orgogliosa nazione nativa, tra cui quella di Skywoman che dà il titolo all'album e che narra la storia della creazione del nostro pianeta che nella leggenda gli Irochesi, come degli altri nativi americani, è la terra appoggiata sul dorso di una tartaruga che grazie ai balli ed ai canti di Skywoman si è espansa fino a diventare il globo terrestre, chiamato dai Nativi Isola della Tartaruga.

Dopo essere stata premiata con il prestigioso Grammy Award del 2003 come miglior album di musica dei Nativi per il suo precedente album "Beneath the Raven Moon", Mary Youngblood ha raggiunto una notorietà negli Stati Uniti davvero considerevole che ha travalicato i confini del ristretto ambito delle musiche tradizionali dei Nativi americani. La sua maturità artistica si riflette nelle fresche sonorità del nuovo album "Feed the Fire" che ancora una volta propongono il flauto nativo in suggestivi arrangiamenti insieme a pianoforte e flauto alto e che anche comprendono in due brani alcune dolci interpretazioni vocali. Un percorso musicale alla riscoperta delle tradizioni musicali dei Nativi americani pieno di energia, calore e passione: un album incantevole arricchito dalla partecipazione straordinaria di Ian Anderson (dei Jethro Tull), Bill Miller e Joanne Shenandoah.

Mary Youngblood è una giovane donna di discendenza metà aleut (dell'Alaska) e metà seminole (Florida), la prima professionista a suonare il tradizionale flauto dei Nativi americani, normalmente interpretato solo da uomini, addirittura vincitrice del prestigioso Native American Music Award nel 1999 e nel 2000 come miglior flautista. "Beneath the Raven Moon", è un album poetico dedicato alla condizione umana e per la prima volta propone la possente voce della Youngblood insieme alle melodie dei suoi diversi flauti tradizionali: l'ulteriore strumentazione è arrangiata da Tom Wasinger che ha collaborato anche ai precedenti album dell'artista. Bastano pochi attimi all'ascolto di questa musica per comprendere la profonda spiritualità del flauto sacro dei Nativi americani e delle sue ammalianti melodie: una musica che è poesia e preghiera.

Le gemelle irochesi Maisie Shenadoah e Liz Robert fanno rivivere gli antichi riti della nazione Oneida affiancate dalle pluripremiata figlia di Maisie, Joanna Shenandoah: una miscela di Cristianesimo e devozione della tradizione dei nativi americani, canzoni che toccano il cuore e che testimoniano la profonda spiritualità di un popolo ricco della natura e delle immense risorse naturali del territorio. . "Sisters - Oneida Iroquois Hymns" propone le musiche di quando le due arzille anziane sorelle gemelle erano bambine: grandi spazi dove la natura era sovrana e non c'erano telefoni, elettricità, acqua corrente e le automobili erano rarissime. Arricchito dalle esaustive note storiche e biografiche contenute nel libretto, "Sisters" riunisce tre vocaliste fuori dal comune che hanno storie preziose ed antiche preghiere da farci ascoltare.