Birmania, settembre 2007: le tonache amaranto dei monaci buddhisti manifestano, ballando, contro uno dei regimi più dispotici e autoritari del continente asiatico, che risponde con fucili e manganelli. Gli scomodi sguardi “stranieri” sono stati tutti allontanati ma, nel silenzio nero che da anni avvolge il paese, anonimi reporter birmani decidono di alzare la voce, a rischio della vita. Si buttano in strada e filmano video-macigni di verità, che escono, clandestini, dalla terra blindata e rotolano fino a noi, travolgendoci. Ci sono film che esprimono creatività, poesia, che raccontano storie suggestive. Ma ce ne sono altri, rari, imprescindibili, che hanno la forza di incidere sulla realtà, di cambiarla, di "fare la Storia". Burma VJ è uno di questi: ha l’energia della necessità. È l’urlo per la libertà di un popolo intero...