A Torino nel 2006 si svolge il secondo incontro mondiale tra le comunità del cibo: Terra Madre. Qualcuno era arrivato con i suoi fagioli nel sacchetto, qualcun altro con il riso e l'orzo. Semi cresciuti in India, in Cina, in Messico. Scuri, chiari, levigati, rugosi, come le mani e i volti di chi li aveva piantati, innaffiati, raccolti con gesti e tecniche di tradizione millenaria. “ Contro le degenerazioni messe in atto dalle multinazionali del cibo, contro i prepotenti, marcia il grande popolo di “Terra Madre” . Una moltitudine di volti diversi ma affini per nobile semplicità, convinti che si possa consumare diversamente e convivere in pace con la nostra madre Terra. Volti che vengono da lontano, ma uguali a quelli delle nostre campagne, della nostra infanzia, un giro attorno al mondo alla ricerca di quel che resta della biodiversità, nell' agricoltura e negli allevamenti, dalla Cordigliera delle Ande fino all' India...