Steve McDonald proviene da una famiglia scozzese e fu proprio il bisogno di riscoprire le proprie origini celtiche a trasmettere al musicista una profonda passione per la musica dell'antica e gloriosa cultura celtica. Come nessun altro, questo musicista riesce a raccontare in note la drammatica storia del proprio paese, dando vita ad album che sono veri e propri romanzi musicali. Dopo due anni passati a riflettere nella sua casa neozelandese, Steve McDonald presenta "Ballads and Battles", la sua nuova creazione che non deluderà gli amanti di questo genere. La voce calda e suadente del musicista si fa spazio nell'interiorità dell'ascoltatore, facendogli rivivere le emozioni ed i sentimenti che tanto tempo prima hanno vissuto gli abitanti degli Highland scozzesi. Con una ricca strumentazione che comprende cornamusa, bodhran, violoncello, chitarra, tastiere e percussioni, "Ballads and Battles" è un'avvincente avventura nel passato capace di lasciare con il fiato sospeso.

"Highland Farewell" racconta in modo toccante la storia della caduta del clan scozzese Highland in seguito al fenomeno dei 'clearances', ossia gli sgomberi in cui i proprietari terrieri dovettero abbandonare le proprie terre ed emigrare in paesi lontani e sconosciuti come Canada, Australia e Nuova Zelanda. Steve McDonald, neozelandese di nascita, ma scozzese di famiglia, evoca nelle sue composizioni il patrimonio musicale di Scozia, tanto che l'ascoltatore ha la sensazione che Steve abbia sperimentato in prima persona il dolore di una tragedia avvenuta in realtà più di 200 anni fa. "Highland Farewell" è un album fuori dal comune, in cui la strumentazione tradizionale si fonde con elementi appartenenti alla modernità, immortalando la bellezza senza tempo della tradizione musicale scozzese.

Spaziando tra rock progressivo e space music, Steve MacDonald - il più importante tastierista neozelandese - offre una musica che pur rifacendosi a Tangerine Dream, Klaus Schulze ed altri luminari della generazione della musica space elettronica, ha una sua particolare forma ritmica e vocale derivata da elementi indiani, etnici e rock. Gli straordinari suoni di "Spinfield" sono dati dal suo arsenale di tastiere Roland, ma anche dall'attenta produzione di Jon Mark.