Marino De Rosas è un chitarrista sardo autodidatta che ha sviluppato in anni di studio, una tecnica del tutto particolare nell’eseguire e comporre brani originali con chitarra classica ad accordatura aperta (generalmente in Do). Le particolarità di questa incisione sono numerose; innanzitutto l’uso di alcuni strumenti tradizionali sardi che ormai più che essere suonati possono essere ammirati nelle bacheche dei musei. Ne è venuto fuori un lavoro originale con sonorità che ricordano il lavorio degli artigiani nelle botteghe di paese, le feste a cavallo, i suoni della natura e quel sapore di Sardegna arcaica dato dall’utilizzo di strumenti a canna .

Una iniziativa culturale che Amiata Records in collaborazione con Pandela, dedica al patrimonio musicale della Sardegna, uno dei più antichi del bacino mediterraneo. Questo primo volume è dedicato ai canti a chitarra, che sono una delle espressioni più originali del repertorio musicale isolano. Prevalentemente interpretati in forma di competizione, vedono diversi cantadores dare prova delle loro capacità di improvvisazione accompagnati da una chitarra, davanti ad un pubblico competente ed appassionato. L'audiolibro, presentato da Andrea Parodi, già leader ed inconfondibile voce dei Tazenda, contiene due autorevoli saggi di Pietro Sassu e Paolo Scarnecchia, un ricco ed accurato repertorio iconografico ed un CD contenente i più popolari canti a chitarra interpretati dai più acclamati protagonisti di questo genere. Un'occasione unica per avvicinarsi alla cultura millenaria di quest'isola, splendido gioiello del nostro Mediterraneo.

Composizioni originali ed arrangiamenti di brani folk appositamente scritti per Open Quartet, appassionatamente ed ironicamente interpretate, in chiave postmoderna, da questo grande ed originale quartetto composto da flauto, chitarra, mandolino e contrabbasso. Include un innovativa interpretazione di Loosin Yelav, ripresa da Luciano Berio e Forbidden Colours di Ryuichi Sakamoto.

La musica della Grecia antica è andata perduta, ma echi del suo passato sono rintracciabili nelle canzoni popolari della Grecia moderna, ricchissime anche di suggestioni persiane, arabe, bizantine, slave, albanesi, italiane: frutto di una vicenda storica che ha visto il paese venire a contatto con diverse culture, subendone gli influssi ma sempre convertendo in ‘ellenico’ ciò che proveniva da fuori.