Come il fumo fragrante e resinoso che sale da un braciere e i devoti che offrono la loro preghiera mattutina alla divinità, le voci e la semplice strumentazione (harmonium, cimbali e percussioni) dei kirtan walla, coloro che interpretano il mantra per 18 ore al giorno, colmano la scena d'amore, evocando un forte desiderio del divino. 'Hare Krishna Hare Krishna Krishna Krishna Hare Hare Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare': il mantra nasce dalla devozione delle preghiere mattutine, diviene benedizione e continua per tutto il giorno e durante la sera, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, anno dopo anno. "Kirtan - The Great Mantra from the Himalayas" nasce dalle registrazioni originali dei kirtan walla fatte da Krishna Das e Mitchell Markus qualche anno fa per loro uso personale. Il suono dell'originale è stato ripulito eliminando ogni rumore esterno come il vociare delle persone, ma niente è stato aggiunto o cambiato. "Kirtan - The Great Mantra from the Himalayas" offre intatta l'accorata benedizione del Grande Mantra com'era e come è tuttora cantata nel tempio.

Secondo l'interpretazione dei Veda, le Sacre Scritture induiste, il Kali Yuga (letteralmente l'età di Kali) è l'ultimo dei quattro Yuga (era). Si tratta di un'epoca tenebrosa ed oscura, una sorta di notte dell'anima in scala cosmica durante la quale la pratica più opportuna per le persone è il kirtan, la ripetizione continua dei nomi divini, un importante mantra per alcuni versi simile all'invocazione dei Santi praticata dala religione cattolica. Le musiche ed il canto di Krishna Das rappresentano una via d'accesso privilegiata a tale pratica ed un assaggio della dolcezza del bhakti yoga, lo yoga della devozione...

CD DOPPIO. Krishna Das riesce a creare una complessa miscela di spiritualità e musica che, grazie alla straordinaria forza dei mantra, diventa facilmente accessibile a chiunque: "Live on Earth" segue il successo planetario del suo precedente album "Pilgrim Heart", impreziosito da due tracce cantate a due voci insieme a Sting, e propone più di due ore di musica registrata dal vivo che catturano l'energia del canto di Krishna Das e l'armonia dei musicisti orientali ed occidentali che lo accompagnano. Il risultato è un album estatico che coinvolge nel profondo che presenta dieci nuove canzoni e quattro classici che scorrono lievemente rinfrancando lo spirito.

"Door of Faith" è il primo album del famoso vocalista composto di soli originali: invocazioni e preghiere in sanscrito che sono un intimo ritratto di un uomo che vive una profonda spiritualità, registrate con l'accompagnamento di strumenti acustici occidentali come violino, violoncello, pianoforte, tromba e chitarra affiancati dai tradizionali strumenti utilizzati per le musiche devozionali indiane come esraj e harmonium. In poche parole "Door of Faith" non è solo il capolavoro di Krishna Das ma è un album che permette all'ascoltatore di ritagliarsi il suo spazio, perfetto per yoga e meditazione o semplicemente per la necessaria fase di decompressione dopo l'immersione nella tensione quotidiana.

Ultimo capitolo della storia iniziata 25 anni fa ai piedi delle montagne dell'Himalaya nel corso dell'assemblea dei saggi dedicata al canto (kirtan) da Krishna Das, fra i più noti interpreti di musiche devozionali ed antichi canti sacri. Registrato nei mitici Cello Studios di Los Angeles, "Breath of the Heart" è stato prodotto dal leggendario Rick Rubin ed è forse il capolavoro di Krishna Das che riesce a catturare e trasmettere all'ascoltatore quei momenti in cui spazio e tempo cessano di esistere permettendo di cogliere l'essenza delle primordiali sonorità dei mantra. Insieme ad un coro di 50 voci (tra cui quella di Mike D dei Beastie Boys...) e ad un'orchestra che raccoglie virtuosi musicisti orientali ed occidentali, Krishna Das propone un percorso che conduce all'India del profondo misticismo ideale come sottofondo per meditazioni o per aiutare a riequilibrare i chakra cantando le potenti vibrazioni dei canti sacri.

Molte volte in occasione di workshops o interviste, Krishna Das ha sottolineato che la pratica del canto devozionale non è incentrata sulla musica ma sulla continua ripetizione dei nomi divini. "A Drop of the Ocean" focalizza invece l'attenzione sulla musica o, più precisamente sulla magistrale dimostrazione fatta da Ustad Sultan Khan, uno dei più grandi musicisti indiani viventi, che la musica è l'espressione diretta della devozione. Questo nuovo progetto musicale di Krishna Das era stato originariamente ideato per incidere i bhajan interpretati dal grande maestro indiano Ustad Khan, ma quando il maestro insistette per aggiungere alla registrazione una parte vocale fatta di chiamata e risposta tra Khan Sahib e Krishna Das, l'idea iniziale subì una serie di variazioni...

Artista di fama mondiale, devoto al guru indiano Neem Karoli Baba (Maharaj-ji), da oltre trent'anni Krishna Das è impegnato a diffondere il canto come forma di pratica spirituale che conduce alla devozione. Nel suo nuovo album "Flow of Grace", Krishna Das trasporta l'ascoltatore nel cuore dell'Hanuman Chalisa, una potente preghiera rivolta a Hanuman, il dio scimmia forte e valoroso, impersonificazione della venerazione, della forza morale e della compassione. La voce ipnotica e profonda di Krishna Das, affiancata da Arjun Alan Bruggeman, John McDowell, David Nichtern e molti altri eccellenti musicisti, crea un'atmosfera che trabocca d'amore e grazia. L'album comprende un utilissimo bonus che consiste in un cd in cui tutte le parole del Chalisa sono pronunciate lentamente, traslitterate e tradotte per facilitarne la comprensione...

Il kirtan, la ripetizione continua di un mantra praticata dagli induisti, può essere interpretato da due persone, ma anche da grandi gruppi che possono arrivare a comprendere 70 cantanti e 18 musicisti. "All One", profonda ed intensa esplorazione del mantra Hare Krishna, inizia in modo semplice con il canto lento di Krishna Das, il suono del suo harmonium, il delicato tocco del flauto bansuri di Steve Gorn e le note del violoncello di Elaine Kreston. "All One" è una suite mantrica in quattro movimenti: la semplice apertura strumentale con Ty Burhoe alla tabla; il secondo movimento che rappresenta una sorta di sessione classica occidentale, con il pianoforte di John McDowell che fa da sfondo alla crescente intensità della musica...