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Sopravvissuto a millenni di storia e nato autonomamente in diverse versioni in varie parti del mondo, l'arpa è uno dei più importanti strumenti della tradizione musicale di molti popoli, ed in particolare del mondo celtico. La differenza tra arpa celtica (e altre arpe tradizionali) e l'arpa usata dalle grandi orchestre classiche è che quest'ultima ha dei pedali che permettono di cambiare la tonalità di tutte le corde rendendola un moderno strumento cromatico, mentre l'arpa tradizionale è sprovvista di pedali ed è quindi considerata uno strumento modale o diatonico. L'arpa ed i suoi magici poteri terapeutici sono protagonisti di molte antiche favole celtiche e questo riflette la considerazione di cui godeva lo strumento: si trovano riscontri della diffusione dell'arpa in Scozia già nel IX secolo ed in Irlanda nel XI secolo. L'etereo e cristallino suono dell'arpa celtica nasce dall'uso di risonanti corde in metallo, contrapposto all'uso di corde in budello di altre arpe tradizionali, e dallo speciale modo di pizzicare le corde con le unghie mentre con le dita si bloccano quelle che non devono vibrare. L'arpa celtica era lo strumento che allietava i re ed i musicisti vagavano di corte in corte finché, proprio a cuasa della natura itinerante della loro esistenza, iniziarono ad essere sospettati di spionaggio ed indicati come la causa delle frequenti ribellioni medievali del popolo: le pressioni politiche e religiose divennero così forti da portare i musicisti alla prigione e persino al patibolo. La pratica dello strumento andò praticamente perduta finché nel 1745 in Scozia venne addirittura proibita. Agli inizi del XIX secolo ci furono vari tentativi in Irlanda di far rinascere lo strumento ma la sua diffusione non raggiunse più i fasti dei tempi antichi se non ai nostri giorni, grazie soprattutto all'arpista bretone Alan Stivell responsabile della nuova grande diffusione mondiale delle antiche sonorità dello strumento celtico. "Celtic Harp - The Morning Dew" propone alcune splendide melodie tradizionali irlandesi e scozzesi suonate dal virtuoso arpista Aryeh Frankfurter già apprezzato per il calore delle sue interpretazioni del repertorio tradizionale celtico.
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