di Satish Kumar
Ho scritto un nuovo libro, Elegant Simplicity. Il motivo per cui l’ho scritto è che la semplicità ha la maggior parte delle risposte alla maggior parte delle nostre domande. La semplicità è il requisito indispensabile per sostenibilità, spiritualità e armonia sociale.
Iniziamo dalla questione della sostenibilità. Il consumismo ingombra le nostre case, le nostre vite e i nostri posti di lavoro. I nostri armadi sono pieni di abiti mai usati: scarpe, maglioni, giacche e molto altro. Nei mobili delle nostre cucine ci sono cose che non sono mai state usate e che continuiamo a tenere pensando che un giorno potrebbero essere utili, anche se quel giorno difficilmente arriverà. Lo stesso accade con le nostre scrivanie: carte, cartelle e libri si accumulano giorno dopo giorno e ingombrano lo spazio. Ci siamo assuefatti all’idea di accumulare e mettere da parte. Guardate le soffitte, guardate le camere da letto, guardate gli sgabuzzini, ovunque mucchi e mucchi di roba inutile.
Tutto questo materiale deve essere stato preso da qualche parte, dalla Terra o dalla Natura. Estrazione di massa, produzione di massa, distribuzione di massa e consumo danno come risultato una gran massa di rifiuti e di inquinamento. Se siamo seriamente preoccupati per la sostenibilità, allora dobbiamo cambiare la nostra abitudine di accumulare inutili proprietà nelle nostre case e nei nostri posti di lavoro, e imparare l’arte di vivere bene con meno. Se sette miliardi di persone sul nostro pianeta Terra dovessero accumulare, consumare e poi creare rifiuti e inquinare come facciamo noi Europei e gli Americani, avremmo bisogno di tre pianeti, forse di più. Ma non abbiamo tre pianeti, ne abbiamo solo uno. Perciò, vivere con semplicità e lasciare sulla Terra l’impronta più piccola possibile, è l’imperativo della sostenibilità.
Molte delle merci che accumuliamo sono prodotte a buon mercato in Cina o in Bangladesh. Non sono solo economiche, ma anche brutte, o almeno non belle. Le compriamo e subito ce ne stanchiamo, così le buttiamo via e le discariche si riempiono sempre di più. La semplicità richiede eleganza e bellezza. Ogni cosa che abbiamo, dovrebbe essere bella, utile e durevole allo stesso tempo. Io lo chiamo il principio ‘BUD’ della semplicità elegante. Gli ‘Shakers’ costituiscono un esempio superbo di questo principio. Mia madre diceva sempre: “Non avere tante cose, ma che quelle poche siano cose belle, cosicché tu possa averne cura, possa usarle e indossarle con piacere.” Questa saggezza tradizionale è buonsenso, senso comune, ma, purtroppo, il senso comune non è più così comune. Perciò ho dovuto scrivere un libro su questo argomento! La semplicità è il prerequisito per la spiritualità. Continua...