Dalla sua casa in Nuova Zelanda, David Parsons si reca spesso in Asia in cerca di ispirazione spirituale e musicale per comporre le proprie opere. Dopo aver registrato sul campo le musiche tradizionali dei diversi popoli da lui incontrati, Parsons ritorna nella tranquillità del suo studio per integrare queste influenze con le proprie esperienze. Attraverso questo inedito processo creativo, Parsons è in grado di fondere suggestioni provenienti da diverse culture, creando soluzioni musicali sempre nuove che non smettono mai di stupire...

Peter Michael Hamel, uno dei più famosi compositori tedeschi viventi, definisce il suo "De Visione Dei - In Search of God" un 'sacro teatro musicale'. L'ultima opera di questo originale compositore ha due facce: è un pezzo sacro, ispirato dagli scritti del mistico tedesco Nikolaus Cusanus (1401-1464) ed, allo stesso tempo, un pezzo non confessionale che guarda al buddismo ed al cristianesimo, entrambi espressioni di fede, con uguale interesse. Composta per otto ottoni, due percussioni ed un organo, questa opera non ha davvero eguali nella produzione musicale del XX secolo, ad eccezione forse per una certa somiglianza con "Couleurs de la Cité Céleste" (1964) di Olivier Messiaen se non fosse che Hamel usa l'organo al posto del piano di Messiaen e per il fatto che, diversamente dalla rigida devozione di quest'ultimo al cattolicesimo, la relazione di Hamel con la religione è meno dogmatica e più aperta ad altre correnti di fede. "De Visione Dei - In Search of God" non è il solito pezzo d'avanguardia da essere messo in scena per la gioia della critica durante un festival di musica e poi dimenticato: questa è piuttosto un'opera viva che, seppur suonata seguendo una partitura, lascia spazio alle geniali improvvisazioni di Hamel in veste di tastierista ed esalta la grande capacità interpretativa dei musicisti dell'Ensemble Szene Instrumental.

Santa, visionaria, scrittrice anticonformista e brillante compositrice, Hildegard Von Bingen continua ad affascinare un pubblico sempre più vasto grazie alla sua profonda spiritualità che trova un'espressione perfetta nella musica da lei creata. "O Nobilissima Viriditas - The Complete Hildegard Von Bingen, vol. 3" rivela un aspetto fondamentale del suo pensiero e delle sue opere: la viriditas è per la Santa tedesca la forza vitale che sta alla base di tutti gli esseri viventi. Questa divina forza primordiale che illumina il creato con una luce sempre nuova divenne il cardine del pensiero della monaca benedettina, fonte d'ispirazione per la composizione di alcuni tra i più bei ed intensi brani di tutta la sua opera musicale. I testi latini sono pieni di immagini metaforiche legate alla natura come fiori e piante dietro i quali si nascondono temi come l'energia, il vigore sirituale, la verginità e la virtù morale. "O Nobilissima Viriditas - The Complete Hildegard Von Bingen, vol. 3" nella emozionante interpretazione offerta dall'ensemble Sinfonye, è la risposta musicale al concetto di viriditas nel pensiero della Santa: una energia spirituale che è la fonte prima di tutta la vita.

Una singola nota risuona, un'altra si fa gradualmente percettibile, sonorità che cambiano lentamente come in un vortice spinto da forze sconosciute, un insieme di accordi così eterei da sembrare soprannaturali: questo e molto di più è "Current Circulation". David Hykes ed il suo Harmonic Choir si spingono oltre l'ambito del canto tradizionale tantrico del buddismo tibetano, dove il cantante è in grado di mantenere una nota stabile ed un armonico fisso, superando anche il canto hoomi della tradizione mongolica, che prevede la proiezione di melodie armoniche da una serie di overtones. In "Current Circulation" i cantanti creano nuovi accordi e melodie muovendo simultaneamente sia gli armonici che le note fondamentali, a volte in direzioni convergenti o mantenendo gli armonici alti e variando le fondamentali. David Hykes, con più di 20 anni di carriera alle spalle, ricerca l'enigmatica relazione esistente tra musica, silenzio, ascolto e la creazione.

Nella cultura delle due popolazioni andine, Aymara e Quechua, si credeva che i lunghi periodi di tempo fossero legati tra loro da eventi violenti chiamati pachakuti, parola composta da pacha, che indica sia lo spazio che il tempo e kuti che significa rovesciamento o inversione. Insieme pachakuti esprime un capovolgimento dello spazio-tempo, un momento straordinario nel quale un mondo finisce ed uno nuovo ha inizio.  L'album "Pachakuti - The Overturning of Space-Time" racchiude la quintessenza della tradizione musicale andina ereditata da Vargas nato e cresciuto in un piccolo villaggio boliviano. Il trio Inkuyo che, originariamente un quartetto, oltre a Vargas comprende oggi Salomon Perez e Fernando de Sanjinez, gioca un ruolo fondamentale nel promuovere la cultura andina nel mondo. "Pachakuti - The Overturning of Space-Time" con le note di chitarra, bandurria (simile ad una chitarra, di origine araba e diffusa in Spagna e portata in America dai conquistadores) charango, basso, cimbalo e sikus (uno dei tipici flauti di pan sudamericani), regala all'ascoltatore le atmosfere incantate delle meravigliose terre degli Inca.

Questo CD contiene una varietà ampia di strumenti dal bambù al bansuri, al sitar, all'armonium, percussioni, campane famose del tempio di Durga in varanasi ed inoltre sono presenti suoni acustici/elettronici del virtuoso David Parsons. In India il culto della Dea Madre è una tradizione che è esistita per più di 4.000 anni, da ben prima della migrazione ariana e l'avvento della religione Vedica. Con il passare del tempo è stato incorporato col Buddismo, ed è cresciuto un culto ricco e vibrante che è oggi praticato da molte caste e divisioni indù.

L'ultimo disco appena uscito del prolifico e geniale David parsons, colonna portante della riscoperta occidentale della valenza sacra della musica. Interamente prodotto in Nuova Zelanda, dove vive e compone è anch'esso dedicato alla tradizione tibetana.

Quasi ottanta minuti per 9 brani accompagnati dal sitar ed altri strumenti tradizionali indiani che mettono in risalto l'arte del canto indiano sacro. Una nuova offerta speciale di quel crogiolo di proposte dotte che è casa Celestial.

Nella cultura cinese la musica ha sempre giocato un ruolo fondamentale in ambito spirituale, etico, sociale e medico. Il primo dei cinque mitici imperatori, Fu Hsi (2850 a.C. circa) è considerato l'ideatore della pratica divinatoria dei Ching ed inventore della musica. Nei secoli successivi i sovrani verificavano lo stato del proprio impero ascoltando la musica proveniente dalle diverse regioni. Sulla base della forza cosmica Chi e del principio dello Yin e dello Yang, si sviluppò durante la dinastia Zhou (1066-256 a. C.) un sistema di musicoterapia che da qualche anno a questa parte è stato riscoperto e viene utilizzato per la cura del corpo e dello spirito. Nell'estate del 1978 alcuni archeologi trovarono nella provincia di Hubei, nella Cina centrale, una tomba contenente antichi strumenti musicali risalenti a 2000 anni fa, tra cui una serie di meravigliose campane lavorate con preziosi intarsi d'oro che rivelarono una sofisticata teoria musicale. Ispirata da questa inaspettata scoperta l'ensemble di Hubei ha ricostruito la musica di quel periodo facendola conoscere per mezzo di concerti fatti in tutto il mondo di cui furono protagonisti più di 200 musicisti provenienti da tutta la Cina. Per coloro che si sono persi questo evento, casa Celestial Harmonies propone "The Imperial Bells of China", storico album che documenta il concerto tenuto dal Hubei Song and Dance Ensemble of the People's Republic of China nella cattedrale di St. John a New York...

La musica classica cinese rappresenta un campo più vasto della musica classica occidentale poichè comprende una storia evolutasi in migliaia di anni in una vastità di spazi geografici diversi. Alcuni strumenti si sono modificati assai poco nei secoli mentre altri furono adattati agli standard occidentali a causa dell'influenza musicale russa nella metà di questo secolo.