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Il sesto volume della fortunatissima serie di emissioni di casa Piranha "Raks Sharki" focalizza la sua attenzione sui ritmi di Beirut che insieme al Cairo è il più importante centro di diffusione della danza orientale: sarà facile abbandonarsi immediatamente all'amore per la trama sensuale e le ardenti melodie di queste musiche perdendosi nei ritmi selvaggi e negli arrangiamenti mozzafiato del compositore e pianista Ihsan Al-Mounzer già apprezzato per il precedente capitolo "Stars of the Casino Opera" pubblicato nel 1999. Le origini della danza orientale sono incerte anche se ci sono moltissime leggende legate a templi e danzatrici di corte, come quella di Salomé che impressionò il re Erode a tal punto da offrirle metà del suo regno: pur non sussitendo prove di questo ed altri fatti è invece certo che elementi del raks sharki si trovano nei balli delle donne in tutta la fascia di paesi che parte dal Marocco e che arriva fino all'Afghanistan. Gli antichi autori hanno descritto i caratteristici movimenti delle danzatrici in cronache di antica Grecia, Fenicia (l'attuale Libano) e dell'Egitto dei faraoni. Esistevano tradizionalmente due tipi di danzatrici professioniste: le Ghawazee e le Awalim. La danzatrice ghawazee apparteneva normalmente alla tribù Nawar, i gypsy dell'est che nel corso dei secoli si diffusero dall'India attraverso la Persia sino ad arrivare in Egitto, mentre l'awalim era di origini non gypsy, cantava, recitava poesie e suonava strumenti musicali: donne che avevano ricevuto una maggiore educazione e che si esibivano esclusivamente negli harem degli sceicchi e dei sultani o a corte. "Raks Sharki 6" è l'album ideale non solo per la moltitudine delle appassionate alla danza orientale ma per chiunque già ami o voglia scoprire il ritmo contagioso del raks sharki, una delle forme di cultura arabe più diffuse ed apprezzate tra gli occidentali.
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