|
"A tutti coloro che, nel mondo, sono tornati sani e salvi da una guerra: lavorano, si sposano, hanno dei bambini, ma quello che hanno visto non gli abbandonerà mai." Questa la dedica con cui il regista del film riceveva il Leone d'Oro come miglior film alla Mostra del Cinema di Venezia. Perché quella del 1982 tra Israele e Libano, ennesima tappa del calvario che da quasi cinquant'anni insanguina il Medio Oriente, è stata anche la guerra di Maoz, ventenne allo sbaraglio proprio come i quattro israeliani prigionieri del carro armato di Lebanon, un ammasso di ferraglia che trasporta sogni, speranze e paure dei suoi giovani occupanti attraverso le macerie libanesi.
Prima guerra del Libano, giugno 1982. Un carro armato solitario viene inviato a perlustrare una cittadina ostile già bombardata dall’aviazione israeliana. Quella che sembra essere una semplice missione si trasforma pian piano in una trappola mortale. Scende la notte, i soldati israeliani rinchiusi nel carro armato al centro del villaggio non si muovono. Non possono. E non possono nemmeno comunicare con il comando centrale. Le truppe d’assalto siriane li circondano e avanzano da ogni lato. Al comando del carro armato, macchina assassina, ci sono quattro ragazzi timorosi e sofferenti, nessun coraggioso eroe di guerra ansioso di combattere e sacrificarsi. È la storia autobiografica del regista, che ha vissuto quei giorni di buia angoscia e paura e ne è uscito per sempre mutilato nell’animo.
Durata: 93 min Produzione: Israele, Francia, Germania, Libano Anno: 2009 Audio: Italiano, Originale Sottotitoli: italiano
TRAILER DEL FILM:
|