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Chi è davvero l’avvocato Jacques Vergès, e perché fa quel che fa? Anticolonialista, sposato con la mitica eroina dell’indipendenza algerina Rachida Bouhired che difese in tribunale salvandola dalla ghigliottina. Avvocato dei membri della Raf in Germania, portavoce della causa palestinese, vicino alla sinistra estrema ma anche all’estrema destra (a certi nazisti come il banchiere svizzero François Genoud) e difensore dei khmer rossi responsabili del genocidio. Poi scompare, trascorre otto anni in clandestinità e riappare per difendere attivisti della lotta armata e campioni del terrore come Magdalena Kopp e personaggi controversi come Klaus Barbie, dittatori africani e Slobodan Milošević; senza dimenticare i suoi stretti contatti con il terrorismo islamico.
Protagonista di clamorosi processi, misteriosa figura di avvocato e intellettuale francese di origine vietnamita, difficilmente collocabile in un quadro ideologico, idealista e cinico al contempo, la vicenda umana di Jacques Vergès attraversa le forme più spaventose di terrore del Novecento. Ma forse, più che chiedersi il perché delle sue scelte personali, è interessante guardare questo documentario per osservare il filo che, attraverso l’avvocato Vergès, si snoda dalle lotte anticolonialiste e di emancipazione politica degli anni cinquanta e sessanta fino all’attuale idea di terrorismo e alla criminalizzazione di qualsiasi rivendicazione.
Libro: 96 pag. DVD: 131 min
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