ELOGIO DELLA SEMPLICITÀ vivere creativamente nella società dei consumi
John Lane
Per quale ragione alcune persone scelgono di vivere una vita meno caotica, frenetica e complicata? Qual è il vero significato del soggetto di questo libro, la semplicità volontaria? Il progresso economico e tecnologico ha fallito nel tentativo di garantire una migliore qualità di vita. La cultura moderna ha incoraggiato l’illusione che il consumo è un surrogato per contrastare il disagio sperimentato da molti esseri umani. Questo è l’esatto opposto della verità. Le ‘soluzioni’ materiali ai problemi emozionali lasciano invece un profondo senso di insoddisfazione. La scoperta che il denaro non può, per sua natura, colmare il vuoto creato dalla perdita di significato esistenziale, è irreversibile: segna un punto di svolta e non scomparirà mai. Il riconoscimento della necessità di cambiare il nostro modo di vivere consumistico e il modo in cui lavoriamo è ormai molto diffuso. Scegliere di vivere una vita più semplice e più piena, è uno degli aspetti di questo cambiamento che, in sé, è intensificato dalla sensazione di essere al cospetto della fine di un’era. Uno stile di vita più semplice lascia spazio per il rinnovamento spirituale individuale.
Questo libro tenta di descrivere la motivazione di queste persone e di condividere alcune delle strategie pratiche che le hanno aiutate a stare meglio con meno. La semplicità volontaria non ha nulla a che fare con la debilitazione, la miseria e la disperazione comunemente associate alla privazione forzata, né con un movimento semplicistico di ‘ritorno-alla-terra’ fondato sulla sussistenza offerta da una piccola fattoria. Essa significa scegliere di vivere in modo più consapevole, partecipare alla vita in modo diretto e totale e organizzare la vita per uno scopo ben preciso. Semplicità volontaria significa ordinare e guidare la nostra energia e i nostri desideri, avere sincerità, onestà interiore, evitare la confusione esteriore, evitare di possedere un numero eccessivo di oggetti pressoché inutili al conseguimento dello scopo principale della vita.
L’astensione dall’eccessiva indulgenza personale è una virtù sacra lodata da Buddisti, Cristiani, Taoisti, Musulmani, Stoici ed Esseni. L’esistenza di persone come Origene, San Francesco, Gandhi, Wittgenstein, Lanza del Vasto, il maestro zen Dögen, Siddharta e Gesù Cristo fu meno caotica, meno complicata e anche meno lussuosa, ma non necessariamente meno appagante, anzi, l’evidenza tende a provare che lo fu maggiormente. La persona realizzata è quella che, avendo esplorato le proprie capacità, guarda indietro con soddisfazione a una vita arricchita dalle scoperte personali. La persona non realizzata, spesso, è quella troppo dipendente dagli stimoli e fattori esterni, dall’approvazione del gruppo di appartenenza, dalla seduzione della vita moderna, tutte caratteristiche della mentalità consumistica. Se il modo in cui ti procuri da vivere sta iniziando a svalutare la tua vita, allora è giunto il momento di prendere in considerazione un cambiamento, forse un gran cambiamento. Se sei alla ricerca di valori fondanti, di un senso di appagamento che non provi da molti anni, di un sogno irrealizzato, allora dovresti certamente modificare o interrompere ciò che stai facendo e leggere questo utile e piacevole libro.
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