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Info
rilegatura: brossura
formato: 15 x 21 cm.
pagine: 288
ISBN: 978-88-6118-005-5
Editore: FioriGialli edizioni
Anno di pubblicazione: settembre 2006
Euro: 20.00
Approfondimenti
Indice dell'opera
Introduzione
Estratto dal primo capitolo
Estratto dal quarto capitolo
Estratto dal capitolo dieci
Comunicato stampa
Una recensione
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Crea il lavoro che ami è una guida interiore per rendere il proprio lavoro qualcosa di sacro, si occupa cioè dell'anima del lavoro.
In un epoca così densa di informazioni è singolare che ci sia così poca attenzione al rapporto tra vita e lavoro.
Generalmente ognuno di noi concentra la propria attenzione su uno solo di questi ambiti, relegando l'altro ad un ruolo marginale.
Così ad esempio ci si può ritrovare ad annegare nella propria carriera, ignorando e dimenticando la complessità della vita, oppure si può fingere , all'estremo opposto, di essere uno yogi dell'Himalaya il cui vero sé non è coinvolto nelle cose normali come l'economia e la carriera.
Inoltre è interessante notare che spesso sono proprio le persone che lavorano per sviluppare la propria vita interiore a non riuscire a trovare un posto adeguato nel mondo. Esse spesso dicono: " il mondo per cui son fatto non è qui".

Non precisare, non praticare la propria vocazione di sé nel mondo ci conduce lentamente ad una vita ed a un lavoro di cui difficilmente possiamo esultare. "Pian piano ci potremmo ritrovare a chiederci se saremo mai più capaci di esultare"

Inconsapevolmente quando crediamo di lavorare per soddisfare le nostre necessità ci caliamo nel ruolo della vittima (del sistema, della società, della famiglia, etc.) negandoci la possibilità che il mondo inizi a ruotare attorno alla vera visione che desideriamo.
Un lavoro che comporti integrità, passione e significato, è il sentiero della vocazione personale, qualcosa di differente da un miglioramento di se stessi. E' la possibilità stessa di vivere la propria vita come un'opera d'arte, creando un lavoro che rifletta la nostra natura e sviluppi il coraggio e la saggezza per dargli forma.

"Non occorre perdere l'anima per vivere il mondo, come non occorre lasciare il mondo per ritrovare l'anima"
dice Rick Jarow.
L'alternativa al ruolo della vittima è la creatività, manifestazione dell'immaginazione e del pensiero.
Le precondizioni per interagire creativamente con il mondo sono aver fiducia, domandare, ascoltare, vivere.
La fiducia in sé è quell'ottimismo originario con il quale siamo nati, saper domandare è aprirsi al mondo, ascoltare è la controparte del domandare (la meditazione è un ascolto profondo) è permettere al mondo ed alla natura di far sentire la propria voce, vivere è infine il semplice coraggio di vivere, ciò che porta il passato nel futuro, la creatività che si esprime nell'azione.

Da queste premesse Rick Jarow, con profondità e completezza, individua il processo di costruzione di un lavoro "realizzato" da compiersi attraverso l'allineamento del nostro mondo interiore con il più vasto mondo esterno. Pur essendo fondamentalmente un testo di psicologia del lavoro, l'autore va oltre ed individua i cardini di un processo creativo di trasformazione e realizzazione di sé, attraverso il lavoro, così opportunamente reso sacro.
Facendo ricorso ai chakra come modello, alle tecniche dell'immaginazione attiva, alla psicomitologia, ai rituali, alle tecniche di meditazione e risveglio energetico ed al potere di suggestione, Jarow elabora un percorso sacro di allineamento interno-esterno e lo propone come pratica sciamanica autentica.

Nel primo chakra risiede la fonte di energia, la radice del potere di compiere in effetti qualcosa: accettare il potere ci permette di abbandonare l'etica della scarsità ed abbracciare il regno dell'abbondanza.

Nel secondo chakra ritroviamo il filo della passione, quando all'altezza del nostro intestino smettiamo di sacrificare una parte di noi poiché non affrontiamo l'oscurità del nostro passato. Come nel mito del Minotauro è il filo magico di Arianna che permetterà il recupero della nostra storia psichica dal labirinto della vita: affrontare il proprio lato ombra, chiarire il rapporto con i nostri genitori, riappropriarsi dei sentimenti, smettere di vendere la passione per l'approvazione è la premessa per provare corretto desiderio di quale lavoro vogliamo veramente.

Nel terzo chakra si allinea la volontà personale con lo spirito ed il suo potere: il nostro rapporto con l'autorità e le nostre conseguenti possibilità di scelta si impersonano in diverse strategie della volontà rappresentabili sugli archetipi di Edipo (obbedienza e/o reazione), Amleto (chi è là?) ed il danzatore sulla corda di Zaratustra di Nietsche ( l'ego separato che pensa che le sue affermazioni possano sostituire la sua reale relazione con il mondo) Non l'eroe, non l'eterno esitante, non il superuomo permetteranno una carriera autentica ma la capacità di discriminare associata al plesso solare, un fuoco interiore che ci permette di coltivare il potere dell'intenzione associato con il nostro più profondo essere.

Nel quarto chakra è il cuore libero di ricevere e di dare, la capacità di superare rabbia ed invidia attraverso l'accettazione: ciò ci colloca positivamente rispetto al denaro, ci esime dalla necessità del giudizio ed è fonte di coraggio che condurrà all'azione appropriata. Poiché il sostegno scorre dal cuore aperto, con sottomissione intima alla vita, si dice "lavorare con il cuore" , la sua forza reale rende possibile il perdono, la volontà vi si tempra e si può sviluppare un cuor di leone per conseguire il bene superiore.

All'altezza della gola il 5° chakra ci permette ci comunicare la nostra visione, è il campo della parola attraverso la quale ci connettiamo, se allineati, agli altri. Il nostro entusiasmo, condiviso, genererà scintille di vita e la creatività comincerà a lavorare: alle fantasie subentra la visione che crea ed ordina, una sensazione specifica, un particolare avvenimento ne sono gli araldi messaggeri. La pazienza e l'attenzione sono la chiave per metterla in atto e suo sostegno è un rituale appropriato. Con la nostra visione che acquista forma attraverso l'azione ci troveremo "al posto giusto nel momento giusto"

Nel sesto chakra affrontiamo il rischio di crogiolarci nel nostro piccolo successo personale gonfiandoci in mito personale: affidarci e farsi guidare ci ricollega al tutto ed in questo caso si noteranno alcuni cartelli segnaletici: pace interiore, sincronicità, gioia reciproca. Siamo nella fase della ricompensa per chi ama il proprio lavoro: il lavoro stesso veicola la crescita dell'anima.

Al settimo chakra fine ed inizio dell'attività si rispecchiano, la nostra vocazione può arrivare al livello del Gioco attraverso la comprensione che non vi è altra meta oltre il percorso, il gioco è nell'azione stessa e vi partecipiamo come suonatori in un orchestra.

Compiuto tale allineamento possiamo portare il nostro lavoro nel mondo, possiamo investire nei nostri ideali, possiamo sostenere l'ispirazione sino al compimento con l'ausilio della disciplina( lasciando accadere le cose anziché tentare di).
Liberi dai nostri condizionamenti interiori potremo esercitare un servizio autentico per la comunità in cui viviamo poiché esso è ormai l'espressione del flusso di abbondanza ottenuto con l'allineamento.
Partire dall'inizio, dal nostro respiro, respirare questi concetti sono gli atti iniziali che ci possono aprire la strada di una vera autentica anticarriera.

Da assimilare lentamente, lo offriamo con gioia alla vostra lettura.
(redazione FioriGialli edizioni)
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