Salve, sono … Da diverso tempo mi interesso allo studio di Aurobindo-Mère, ho visitato vs. si-to, sarei interessata ad avere informazioni su soggiorno ed esperienza comunitaria nella vs. sede. Se le interessa concretizzare l'esperienza prenoti un fine settimana presso la nostra segre-teria, riferendo che è già d’accordo con il re-sponsabile. Le consigliamo di pernottare alme-no una notte così avrà modo di immergersi nel-la nostra atmosfera ed avere un colloquio col fondatore.
Ciao Giovanni (Aghni), sono F…. la figlia di … Mi sento imbarazzata nello scriverti perché non so di preciso neanche io perché lo sto fa-cendo ma una cosa certa è che ho bisogno di esprimermi con qualcuno e di parlare di alcune cose intime che sento…
Io non ti conosco, non mi sono neanche mini-mamente affacciata ad un tuo libro, né ho da-to tanto credito a ciò che mia madre mi ha raccontato di te, ma sono rimasta molto affa-scinata dalla descrizione del tuo centro e so-prattutto dall’organizzazione delle persone che lo abitano; diciamo che questo mi ha raccon-tato molto di più dei giudizi personali della mia famiglia.
Ciò di cui ho realmente bisogno è di confron tarmi con qualcuno o più di uno e capire come gestire delle cose interiori che mi porto dentro da tanto tempo: rancori molto forti verso la mia famiglia e blocchi che vorrei scrollarmi dalla pelle... mi piacerebbe incontrarti anche solo per una semplice chiacchierata e una cono-scenza... Tanti saluti e grazie. F.
Nessun problema ad incontrarti. Chiama la segreteria e presentati dicendo che hai già ‘parlato’ con me e vorresti trascorrere qui un periodo indefinito, da un paio di giorni ad una settimana. Prenota così una stanzetta ed il vit-to. Tutti i figli, io compreso, quando hanno ancora gli occhi imburrati d’ignoranza (non conoscen-za) e di incoscienza (non consapevolezza di se stessi), si fanno un mucchio di ‘viaggi’ mentali a riguardo del sistema, della società, della fami-glia soprattutto.
Poi, a poco a poco, se siamo sinceri e se dav-vero vogliamo capire le segrete leggi psicolo-giche, emotive e sentimentali che ci governa-no dentro, che regolano le nostre emozioni ed i nostri pensieri, qualcosa compare nell’intimo, una presa di coscienza di noi stessi, della ‘mis-sione’, del nostro destino.
Allora la visione cambia, la percezione cambia, il sentimento cambia e tutto comincia a leggersi in termini di verità e libertà… ed una nuova vita, un nuovo modo d’essere sorge nel nostro cuore: l’entusiasmo riprende a scorrere nelle nostre membra stanche e così la voglia di fare ed im-pegnarci in qualcosa che meriti davvero: LA SCOPERTA di SE STESSI, la Scoperta della Ra-gion d’Essere della nostra vita sulla Terra. Ti aspetto dunque, chiama quando vuoi, un sorriso, Aghni.
(Risposta alla lettera di una ventenne) Finito lo sfogo?! Apprezzo il fatto che tu sia diretta come al solito. Assomigli un po’ ad una ciminiera o meglio ad una pentola a pressione. Nella mia visione non c’è stupore per questo tuo ‘scoppiamento’, perché intravedo le tue parti nascoste e mi aspettavo questa tua crisi. Come mia abitudine attendo, ATTENDO per-ché tu possa confrontarti direttamente con il tuo problema senza nessun aiuto, da sola, sic-ché i tuoi ‘nervi’, che conosci poco, e la tua ‘pelle’, che conosci ancor meno, possano es-sere toccati nel vivo, farti maturare una soluzio-ne, soffriggerti nel tuo olio fino a che tu riesca a saltarne fuori. È necessario che tu viva in prima persona ciò che la vita presenta; poi, quando sarai prossima alla soluzione, eccomi pronto a rettificare quel poco che resta, quasi a darti quell’ultima spintarella affinché tu colga la DI-REZIONE necessaria al superamento della diffi-coltà che stai affrontando. Non puoi pretende-re il mio aiuto. La Forza da usare deve essere la tua - idem la testa e così dicasi per le gambe. Solo così si progredisce davvero.
Il buon Dio ti ha fatto più matura dei tuoi coe-tanei e inizi a vivere quello che io ho semprevissuto: LA SOLITUDINE.
Ti troverai ‘sola’ sempre di più. Non guardare però solo il lato negativo: è nella solitudine che la ‘Voce’ parla, è nel si-lenzio che possiamo udirla; è nel proprio intimo, dentro, che puoi percepire il Calore dell’Amore Universale. Da soli, con la sola Forza interiore, si può comprendere il mondo, viverlo dentro, di-venire la sua Anima segreta. Ci sono molte co-se che devi ancora capire, non ti spazientire. Considera questo Ashram (comunità) come un ‘mini-mondo’ dove sono concentrate e rap-presentate molte resistenze che ci obbligano a un confronto serrato, ad un ‘gomito a gomito’ non sempre semplice e piacevole.
Se sei ancora così illusa da credere che ci sia la possibilità di trovare il Bene, il Bello, il Buono fuori da te, prima che dentro di te, ebbene, cosa ci posso fare? Se pensi che i cinesi o i russi, gli americani o forse i venusiani e i marziani sap-piano vivere meglio di te, che cosa ci posso fa-re? L’uomo è uguale ovunque si trovi e non c’è differenza cagionata dal colore della pelle o dal paese in cui vive.
Il Vero Uomo è dentro di noi. L’Essere Vero è dentro di noi.
La Verità non è un giudice, non è castigatrice, è la nostra migliore amica e ci riserva una sor-presa inimmaginabile: la LIBERTÀ INTERIORE, un NOI STESSI che è LEI STESSA.
Conosciti dentro e cambierai la tua visione del mondo. Se puoi frena la tua stizza, il furore, i dubbi, in una parola il tuo Ego - la tua è una bella crisi d’ego che si stanca di essere bravo e buono. Passata la rabbia, la crisi, ti ritroverai più forte e più determinata a continuare… fino alla pros-sima caduta… che sarà certamente peggiore di quest’ultima! È meglio comunque non par-larne perché tu non ami conoscere ciò che ti aspetta, il tuo avvenire o destino, ne sei troppo terrorizzata; preferisci vivere al presente, curva sotto il peso delle tue attuali incapacità. Allora vai, un passo dopo l’altro… in fin dei conti sei libera di percorrere la strada che vuoi, no?! Dissento! Le strade non le scegli tu, sono esse che ti scelgono.
Se due sentieri, due destini si incontrano non sei tu a prediligere, come sem-bra, guarda bene! È il destino che opta per te fino a che la tua crescita non sia tale da essere più forte della sua legge.
Normalmente questi concetti non sono noti, ma se vuoi realmente conoscere le Leggi sottili che governano il no-stro mondo devi iniziare da subito a lasciare emergere gli interrogativi che l’animo interiore ti propone, affinché la tua Coscienza possa af-frontarli e risolverli.
Ti regalerò il libro “Chi siamo – l’Appropriazione del pensiero” della collana CONOSCERE SE STESSI, vedrai che ti piacerà. Prima di partire per le vacanze estive ti dedi-cherò un po’ di tempo, non crogiolarti troppo nella pena, reagisci e cerca di ritornare al tuo solito sorriso.
Namasté dal profondo del cuore. Aghni.
Ciao Giovanni (Aghni), eccomi qui. Alla buona ora!!!! Penserai… mi pare di vederti mentre sorridi… (almeno spero... tu sorrida...).
Appena a tiro mettimi ai lavori pesanti… me lo merito!!.. Sono posseduta da questa "indolenza" cronica; mi osservo e la detesto, ne accetto quindi le conseguenze. Non mi riesce facile scri-vere, penso di non dirti una novità. Sono sparita senza farmi sentire, rimandando ogni giorno per trovare il momento giusto per farlo: ciò che altri riescono a fare in 5 minuti a me risulta un'impresa di grande difficoltà... So-prattutto sentivo di dire grazie, dal più profon-do, per quanto sono stata bene, di dovertelo - non solo razionalmente - ma come sentimento.
Vale lo stesso farlo solo ora, vero? Periodo intenso, molto stancante questo, ma naturalmente a frenarmi era, ed è, la percezio-ne che ho di me stessa: sono le paure, i limiti di cui sono consapevole. Credo di dovermi ricon-ciliare con queste parti di me che riconosco, sì, ma non accetto ancora veramente.
Tendo a rimandare, allontanare, evitare, mi metto malamente alla prova e me ne rendo conto. Credo che sentendosi a disagio, inade-guati, col timore di deludere, si sia lontani dal trovare il proprio essere centrale. Dove sono? Chi sono?...
Non ho fatto che pensarti-pensarvi avvolta da quell'abbraccio in cui mi sono sentita accolta e questo mi ha confortato e illuminato in giornate stancanti e chiassose. Non riesco a farmi aiuta-re da te al meglio, a "chiederti"; sono un guscio vuoto; non riesco a dare corpo ai pensieri, mi manca lo strumento della parola, niente da di-re o troppo... pensieri e sensazioni si confondo-no, si accavallano, si contraddicono.
Osservo allora, faccio silenzio. Spesso penso di non "capire" che ci sia qualcosa che è lì, che non sono in grado di comprendere. Le cose si muovono sempre e comunque però, e seppure molto lentamente, mi pare a volte di aggiun-gere un granello di consapevolezza. BEH!!! So-no contenta ora, e mentre cerco di non anne-gare in tutte quelle "parti dell'essere" che non riesco a distinguere - con la mia testa dura - spero che lì tutto e tutti siano al meglio. UN ABBRACCIO ENORME. L.
Ciao, finalmente la chiocciolina è uscita dal guscio - sarà per via dell'umidità di queste gior-nate uggiose. Dove sei? Chi sei? - Mi chiedi. Da qualche parte, dentro, nascosta nelle pro-fondità dell'essere, immersa nella sostanza fisica a cercare di governare questa forma d'essere superficiale conosciuta col nome di L.
Il turbinio degli impegni e dei doveri impedi-scono a questa minuscola, ma luminosa parte - che è TE STESSA, l’io Vero - non più grande di un pollice, ci dicono le sacre scritture, a destarsi fi-no alla superficie delle cose, ad uscire dalle profondità e risplendere all'esterno, sul piano fi-sico nel bel mezzo della vita quotidiana.
Non sei costituita solo di un pezzo. Sei un insieme di parti aventi ciascuna un pro-prio centro, sé o io naturale. Tutto entra in te e vibra a diverse altezze o livelli di coscienza: nella mente ci sono le onde-pensiero, nel cuore le emozioni e i sentimenti, nel ventre le volontà, i desideri e gli istinti.
(illustrazione nel testo)
Lo schema ti mostra graficamente la posizione delle tre parti principali che costituiscono la tua personalità frontale (esteriore) o carattere: men-te, vitale e fisico o corpo.
La tua lontananza fisica non ti consente di tro-vare la forza che occorre per spezzare le forti abitudini all'isolamento ed al tuo modo di porti e vivere.
Dovresti SCEGLIERE di venire più re-golarmente, per esempio ogni due o tre mesi, in modo da specchiarti nella vita che condu-ciamo qui, nei suoi ritmi più interiori che esterio-ri, nelle sue scelte più intime che istintive. Il pen-siero non basta per superare i propri limiti e im-pedimenti; occorre una Forza ed un’Energia particolari come la presenza fisica di chi incar-na qualche Qualità Divina oppure un luogo impregnato della Stessa. Un potere diretto e in-cisivo è certamente il modo migliore di RIDE-STARE la Coscienza-Forza presente in ciascuno di noi nelle profondità dell’Essere.
Non importa se parli poco e non ti esteriorizzi, so cogliere al di là dei tuoi silenzi e non mi sarà dif-ficile riversarti quanto necessita per maturare qualche tua possibilità interiore ancora chiusa nel suo seme. Fatti dunque sentire e soprattutto vedere. Approfitta, se puoi, del prossimo ponte e vieni a cuocerti in questa fornace vivente che non attende altro che crogiolare i manu-fatti che spontaneamente si offrono, affinché il fuoco li tempri e li renda duraturi. Stammi bene, un abbraccio ed un sorriso, Aghni.
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