"Celestial Christmas" è un prezioso affresco musicale che offre una deliziosa selezione di cori sacri e brani strumentali del periodo tardo rinascimentale e barocco. Il viaggio musicale proposto da casa Celestial Harmonies regala sensazioni di tenerezza, solennità e gioia, emozioni che scaturiscono dai meravigliosi cori e dagli oratori di Natale composti dall'impareggiabile maestro Johann Sebastian Bach. "Jesu", "Joy of Man's Desiring" e "Sleepers, Awake!", come pure la preghiera per la pace tratta dalla gloriosa "Messa in Si Minore" ed i numerosi brani strumentali per arpa, flauto ed organo allietano lo spirito, dischiudendo all'ascoltatore orizzonti di celestiale bellezza. ...continua...

David Parsons è un compositore e musicista eclettico che ama viaggiare e scoprire le tante tradizioni musicali dei vari paesi del mondo, per poi fonderle e creare affreschi sonori pieni di suggestioni multietniche. “Akash”, la sua ultima creazione, in sanscrito significa cielo o etere e tutto ciò che questi concetti comprendono: per esempio Akash Ganga (Gange) indica la Via Lattea. Riferendosi al significato originale del termine sanscrito, attraverso l’uso di filtri ed oscillatori, Parsons evoca nelle sue composizioni un’atmosfera senza limiti e barriere, immensa come il cielo che lo ha ispirato. Come nei precedenti album “Earthlight” e “Jyoti”, in “Akash” Parsons ha focalizzato l’attenzione sulla pura sintesi musicale piuttosto che sul suono campionato, ottenendo un album etereo che si discosta volontariamente dalla realtà, riuscendo ancora una volta a creare suggestive atmosfere ideali per accompagnare la meditazione.

Dalla sua casa in Nuova Zelanda David Parsons, musicalmente attivo sin dagli anni '60 e fra i più apprezzati compositori elettronici, viaggia spesso in Asia in cerca di ispirazione spirituale e musicale: dopo aver raccolto registrazioni ed aver assimilato le tradizioni culturali, Parsons torna al suo studio ed integra questa influenze con le sue idee e la sua esperienza. I suoi album rendono comprensibile le complesse melodie orientali alle orecchie degli occidentali con musiche che sono spesso utilizzate come colonne sonore per documentari e film. "Maitreya - The Future Buddha" miscela registrazioni effettuate all'interno dei templi di Bodh Gaya a Dharamsala agli overdubs del suo studio neozelandese ed è un tributo del compositore elettronico all'induismo ed al buddismo, due religioni che ha avuto modo di conoscere nel corso dei suoi viaggi insieme all'Islam a cui ha dedicato numerose registrazioni.

"Kelebek - The Butterfly" è la colonna sonora creata da Brian Keane ed Omar Faruk Tekbilek per l'omonimo film del regista turco Cihan Taskin che racconta la vita in Afghanistan al tempo in cui i terroristi stavano preparando l'attentato dell'11 settembre 2001. La musica fluttua raccontando la tragedia di una paese dilaniato dalla guerra civile, il suo profondo misticismo ed il suo variopinto folkore, utilizzando un'interessante fusione di tradizioni, new age ed elettronica che affiancano sonorità mediorientali.

Seguendo le orme del suo precedente album “Earthlight”, David Parsons propone “Jyoti”, una nuova collezione di meravigliosi paesaggi musicali capaci di rapire l’immaginazione dell’ascoltatore. Il termine jyogi che in sanscrito significa luce, rappresenta alla perfezione la quintessenza della creazione di Parsons: l’album è composto da una serie di squarci musicali che illuminano panorami sonori infinitamente più ampi. Rigorosamente composti utilizzando il sintetizzatore, con software ideato dallo stesso musicista senza avvalersi di schemi standard o precostituiti, i brani proposti nell’album lasciano l’ascoltatore libero di intraprendere il proprio viaggio senza obbligarlo a seguire nessuna direzione, ma piuttosto adattandosi al percorso scelto da chi ascolta.

Il concerto no. 2 per pianoforte in fa minore op. 21 di Fryderyk Chopin del 1829 e quello per quartetto di pianoforte WoO 36 no. 3 in do maggiore di Ludwig Van Beethoven del 1785, hanno rappresentato due momenti cruciali nelle vite dei due giovani compositori. Entrambe le composizioni inoltre sono a loro modo rivoluzionarie: l’una ha aperto le porte al Romanticismo e l’altra segnò un netto rifiuto dell’ancient régime in favore del nascente Illuminismo. Il concerto in fa minore op. 21 di Chopin è stato composto tra il 1829 ed il 1930 ed insieme al concerto in mi minore op. 11, composto pochi mesi dopo, è una delle prime realizzazioni dopo la laurea del genio francese presso la prestigiosa scuola di musica di Varsavia...

Claude Debussy (1862-1918) è stato definito un musicista impressionista: nella sua opera non solo la luce gioca un ruolo fondamentale, ma anche l'ombra che permette all'autore di dipingere paesaggi melodici ipnotici, ammalianti ed irresistibilmente affascinanti. Compositore anticonformista, Debussy è l'autore di 24 preludi contenuti in due libri scritti tra il 1909 ed il 1912: 24 paesaggi brevi, molto diversi l'uno dall'altro, caratterizzati da una frequente opposizione di effetti pianistici dove il silenzio non è una mera assenza di suono, o di frasi ritmiche e melodiche, ma un elemento attivo che unisce tanto quanto una nota...

Dalla sua casa in Nuova Zelanda il geniale compositore David Parsons si reca spesso in Asia alla ricerca di ispirazione spirituale e musicale: dopo aver raccolto registrazioni ed aver fatto proprie le tradizioni culturali di altri popoli, Parsons torna al suo studio ed integra queste influenze con le proprie idee. Questo apprezzato compositore ama comporre la propria musica utilizzando sistemi innovativi e sempre all'avanguardia che gli permettono di miscelare le registrazioni raccolte nel corso dei suoi viaggi, creando una fusione irripetibile di sensazioni ed emozioni...