Abbandonare la vita urbana, abbracciare una vita senza comodità, accettare la precarietà, il caldo, il freddo, l'incontro con i mille mestieri dimenticati della sopravvivenza umana, fra vegetazione e animali domestici e selvatici.
Etain Addey, come già migliaia di occidentali in questi ultimi anni, ha deciso di non prstare più il cervello alle multinazionali ma di occuparsi in prima persona della propria sopravvivenza, imparando di nuovo gesti secolari.
Coltivarsi il proprio cibo, allevare gli animali, insegnare ai propri figli, costruirsi la propria casa, uscire dal mondo degli esperti e dei consumi industriali, tutto questo significa rientrare nel grande flussso affasciante della vita da inventare fra campi e boschi, significa un ritorno a casa. In questo libro il racconto degli incontri, delle sperienze del vivere quotidiano e le storie che rivelano lo spirito del luogo.
Un testo che è ormai un classico del bioregionalismo italiano.
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