MANIFESTAZIONE E “ORDINE IMPLICITO”
Appare evidente, in questo nostro tempo, che la tecnologia, l’etica e la ricerca metafisica non sono procedute di pari passo nella storia dell’umanità. Tuttavia, l’uomo non è si è fermato nelle sue potenzialità “spirituali”. Vi è già, e si rileva sempre più chiaramente, un’insoddisfazione crescente per la materialità, per il consumismo e la ricerca di comfort, che si esprime anche nella ricerca di una spiritualità ampia e “universale”, lontana da dogmatismi e separativismi. In altri tempi gli uomini raggiungevano l’elevazione spirituale per lo più in modo emotivo, “mistico”, devozionalistico e fideistico; oggi l’umanità si avvia in massa al piano mentale, e sempre più richiede conferme scientifiche alla spiritualità.
I mistici sono sostituiti dagli occultisti e dagli esoteristi metodici e razionali. Essi prospettano una visione del reale in cui tutti gli elementi dell’universo sono gerarchicamente ordinati, e ogni Essere guida il perfezionamento di mondi e sostanze.
In questa visione, l’Ente supremo (o l’Ente che regge questo particolare Uni-verso) ha emanato da Sé la Manifestazione per meglio conoscersi, sperimentandosi attraverso la sua Creazione. Esso evolve insieme all’universo o agli universi, che ha emanato da Sé con un atto di “pensiero volitivo”. Gli universi si succedono, manifestazione dopo manifestazione, intervallati da periodi di ritorno all’immanifestato; per manifestazione si intende il ciclo visibile, l’immersione nella materia dell’Energia universale, cui segue un ciclo immateriale.
In modo simile si avvicendano il giorno e la notte, la vita e la cosiddetta “morte”, che è il passaggio ad un altro stato di esistenza. La condizione che precede la Manifestazione è pertanto il “nucleo originario” di Energia immateriale; l’universo fisico è la Manifestazione di tale Grande Energia in cui tutto, anche il genere umano, esiste ed evolve:
Ogni creazione dell’universo è un passaggio dall’Uno alla molteplicità, dal non manifestato al manifesto ed è allo stesso tempo il ritorno della molteplicità all’Uno, del manifesto all’Immanifesto. (Rig Veda, X, 63.2)
Analogo concetto è espresso nella Cabbala: “Tutto dall’Uno – tutto all’Uno”.
Chiedersi se l’Universo sia stato creato per l’uomo o se l’uomo sia conseguenza del creato, in questa ottica non ha senso. Noi tutti siamo particelle dell’ Uomo celeste, cellule del suo corpo, ed evolviamo “con” e “dentro” questo grande Essere, che è immanente e trascendente al tempo stesso. Ne siamo la riproduzione “in piccolo” (macrocosmo e microcosmo), secondo la Legge di Analogia; nella Bibbia si dice che l’uomo è fatto “a immagine e somiglianza di Dio”. Anche per Giordano Bruno, grande iniziato e martire, siamo parti di uno stesso Essere:
In tutte le cose c’è una connessione ordinata, in modo che i corpi inferiori succedano a quelli mediani e questi ai superiori. Allora i corpi composti si uniscono ai semplici e quelli semplici ai più semplici, quelli materiali si accostano agli spirituali e quelli spirituali, a loro volta, a quelli immateriali, sicchè uno solo è il corpo dell’essere universale. (Giordano Bruno De umbris idearum, settima intenzione).
Noi uomini abbiamo acquistato ragione e libero arbitrio più avanzati rispetto agli altri elementi del creato mediante l’esperienza di eoni di evoluzione, anche attraverso gli altri regni di natura, ma non abbiamo ancora chiara la connessione alla Grande Energia alla quale apparteniamo:
Noi vediamo, sentiamo, parliamo, pensiamo, ma non sappiamo quale energia ci fa vedere, sentire, parlare, pensare. E quel che è peggio, non ce ne importa nulla. Eppure siamo noi quell’energia. Questa è l’apoteosi dell’ignoranza dell’uomo. (Einstein)
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